Valentina sul panino

Creato il 20 novembre 2013 da Stefania Cunsolo @stefystillwords

Plaza Grande, Mérida


La prima volta che in Messico mi hanno chiesto se volevo Valentina sul panino, la mia immaginazione ha fatto i fuochi d'artificio.
Valentina è una salsa piccante (a base di chili, cos'altro?): il brand, nato a Guadalajara, è talmente noto che il nome "Valentina" in Messico è diventato archetipo di condimenti alla stregua di ketchup o mayonese.Sembra più il titolo di un fumetto hot (il collegamento con la Valentina di Guido Crepax è inevitabile), eppure funziona.
La comunicazione non è altro che questo: quando lo dici semplice, è più facile da ricordare. Questo non vale solo nell'advertising ma anche in una relazione.
Se provo a parlare con mio marito passandogli ogni singolo pensiero che mi passa per la testa e relative parole ad esso associate, potete stare sicuri che ne carpirà il 10%.Questo non è per sminuire la sua capacità d'ascolto o le mie capacità oratorie, è soltanto che io sono una donna e lui è un uomo.
C'è una branca dello yoga kundalini che pratico e insegno che si chiama Umanologia e una delle cose che studia è proprio la natura dell'uomo e della donna e la loro relazione, in quanto creature del tutto differenti e ugualmente meravigliose.
Per esempio: l'uomo pensa per problemi, la donna per idee. Vale a dire: "Caro, stavo pensando che potremmo ridipingere le pareti di casa..." e vuoi solo buttare lì un'idea che ti è passata per la mente. Quello che tu ignori è che lui sta già pensando a quale colore dovreste scegliere, quando può fissare in agenda questo evento, stimare il budget necessario per la spesa in questione, pensando a chiamare la ditta dopo la riunione in ufficio di domani. Il giorno dopo, però, quando lui riprende l'argomento tu caschi dal pero: "era solo un'idea..."!
Altro esempio, celeberrimo: l'uomo riesce a fare una sola cosa alla volta, la donna è multitasking, come la dea Kali dalle multiple braccia. Stai preparando la cena, parlando al telefono con un'amica, tenendo in braccio il bambino, e riesci anche a parlare con lui che invece è concentrato sul riparare qualcosa che si è rotto a casa. Il risultato è che, seduti a tavola per la cena, tu pensi lui abbia seguito tutto e gli chiedi: "allora ci pensi tu domani a far la spesa?" e stavolta è lui (che ti aveva detto sì) a cascare dal pero.
La caduta dal pero è insomma la specialità in ogni relazione uomo-donna che si rispetti. Il punto è che si può sorridere di fronte alle differenze, una volta che se ne ha la consapevolezza.Se la donna comincia a pensare di non essere ascoltata è un guaio. Invece può avere compassione: poverino, non ce la fa. Sta facendo qualcosa? Tutto il suo cervello è concentrato in quello che sta facendo. Diglielo dopo: ascolterà, sei la sua dea, ti ha scelto perché lo ispiri.Oppure: la donna ha un'idea e l'uomo rimane male se poi prova a metterla in atto e lei fa spallucce. Perché? Lo sai che è fatta così, lasciale sfornare tutte le sue idee, quando davvero vorrà che tu faccia qualcosa per lei te lo chiederà: sei il suo dio, ti ha scelto perché tu la sostenga.
Nel comunicare si può pensare a Valentina (non un'altra donna, per carità!). In una sola parola, tutto il sapore che serve per rendere una pietanza caratteristica e memorabile.Dirlo facile, leggero, con il sorriso. E se l'altro ancora non capisce, nel silenzio ascolterà. Non nel rimprovero e nelle urla.

Cattedrale di San Idelfonso, Mérida


Qui a Mérida ho passato quasi tre giorni e ho conosciuto: Fernando, Arturo, Roberto e altri di cui - mi perdoneranno - non ricordo il nome. Questi amabili signori erano chi studente, chi professore universitario, chi dipendente al Municipio. Ciascuno di loro mi ha fermato per strada con fare innocente conquistandosi la mia fiducia grazie a un'effettiva disponibilità e preparazione culturale: il professore mi ha illustrato la storia dell'Università di Mérida, lo studente mi ha descritto con cura tutte le attività attualmente in corso in teatro, il dipendente pubblico mi ha parlato degli affreschi del palazzo del governo. Ciascuno, guarda caso, si trovava di fronte ai rispettivi edifici e mi ha fermato proprio là.Tutti avevano in comune una cosa: alla fine dei loro davvero interessanti e, ho appurato, veritieri discorsi, ti invitavano a comprare nella zona x o y per "aiutare la comunità" o perché "altrove i prodotti sono falsi" oppure perché "domani è festa e chiude tutto".
Questi signori sono artisti della comunicazione. Sanno chi è il target (il turista assetato di informazioni culturali e/o sociali del posto che sta visitando), parlano la tua lingua (e non importa se tu conosci la loro, usano comunque la tua), ti accompagnano con nonchalance nell'esplorazione dell'edificio davanti al quale si sono piazzati facendo presa sul tuo genuino interesse e, cammina cammina e parla parla, ti infilano i "prodotti" e i "punti vendita" nella passeggiata e nel discorso con grande maestria.
Purtroppo per loro hanno beccato un'altra professionista e, probabilmente, una delle turiste peggiori (non solo non ho comprato niente, li ho anche ascoltati fino all'ultimo per gentilezza pur sapendo dove volevano arrivare). Ma sono sicura che il loro marketing funziona.In ogni caso, sono gentiluomini: una volta che dici chiaramente (ancora una volta, comunicazione!) che non comprerai nulla, girano i tacchi e non insistono.


L'arte comunque a Mérida c'è davvero: palazzi coloniali, chiese, teatri, danze e canti quasi ogni sera al centro storico. E la gente è davvero gentile, anche quando vuole ottenere qualcosa lo fa con stile e consapevolezza a la mexicána: la viaggiatrice solitaria che non mangia carne e non beve alcolici deve apparire come un fenomeno da indagare. Sono sicura che in poco tempo il loro marketing coprirà anche questo sconosciuto target e aggiungeranno nuovi ingredienti da mettere sul panino.

Affresco di F.C.Pacheco, Creazione dell'uomo dal mais - Palazzo del Governo, Mérida



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