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La Valeriana è un genere di
piante angiosperme che comprende più di 250 specie diffuse in Europa e in America.Il nome botanico deriva dal latino valere, che significa rigoroso, sano. La Valeriana è una erbacea perenne facente parte della famiglia delle Valerianaceae; il fusto, di forma eretta e pieno di scanalature, è ricoperto da foglie ciascuna formata da piccole foglioline di colore verde acceso. Durante il periodo della fioritura vengono emessi piccoli fiorellini rosa con una corolla a cinque petali.L'habitat naturale della Valeriana è il bosco. Raramente la si incontra nei giardini e la ragione è piuttosto curiosa: la pianta fresca infatti eserciterebbe sui gatti un effetto stupefacente (da qui lo pseudonimo "erba dei gatti") che la rende inadatta ai giardini domestici dove sono presenti questi animali.
La tintura madre di valeriana è usata per curare l’ansia e i disturbi del sonno, in particolare l’insonnia. Talvolta viene combinata con erbe quali Luppolo, Melissa, o altre in grado di potenziarne l’effetto rilassante.La Valeriana sembra agire come un sedativo sul cervello e sistema nervoso: spesso è utilizzata da coloro che cercano di ridurre o sospendere l’assunzione di farmaci sedativi.Sebbene siano necessarie ricerche più approfondite, le proprietà tranquillanti della pianta sono confermate da numerosi studi.Non ci sono fonti alimentari naturali di valeriana ma alcuni produttori utilizzano la valeriana come aromatizzante negli alimenti e nelle bevande.Secondo alcuni studi, l'erba avrebbe poi effetti di stimolo dell’attività sessuale in quanto, alleviando lo stress, favorirebbe la sessualità.
Importanti precauzioni devono essere rispettate per l'assunzione della tintura madre di valeriana. Effetti collaterali potrebbero infatti verificarsi in determinate situazioni: in alcuni casi l’assunzione di valeriana è collegata a cefalea, vertigini, problemi gastrointestinali e, paradossalmente, insonnia e altri disturbi del sonno.A dosi elevate la valeriana può dare origini a fenomeni di epatotossicità: per questa ragione in caso di malattie epatiche è meglio evitare di farne uso.Inoltre, come per tutti i farmaci e i trattamenti omeopatici, assumere valeriana per lunghi periodi può aumentare la probabilità di subirne gli effetti collaterali: in particolare, l’assunzione di dosi eccessive e/o per un prolungato periodo di tempo, può causare una sorta di dipendenza che accentua i disturbi originari in caso di successiva sospensione del trattamento.
Fino ad ora sono stati descritte le controindicazioni della valeriana. Effetti collaterali a parte, talvolta il suo utilizzo è sconsigliabile per ragioni di buon senso o di prudenza. L’assunzione di quest'erba, ad esempio, è da evitare se ci si deve mettere alla guida.Anche in caso di operazioni chirurgiche è bene sospendere i trattamenti con valeriana almeno 2 settimane prima la data dell’operazione: l’anestesia e altri farmaci potrebbero infatti essere nocivi se combinati a quest’erba.Vi sono poi una serie di situazioni in cui è saggio evitare di fare uso di quest'erba, non per gli effetti collaterali che sono stati riscontrati ma per l'assenza di studi che ne valutino eventuali controindicazioni: in particolare se ne sconsiglia fortemente l'uso alle donne incinta e ai bambini sotto i 3 anni.
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