In un clima surreale degno di Philip K. Dick, mi piombò in casa un parente che nemmeno sapevo di avere. Senza salutare, costui si lasciò cadere pesantemente su un consunto divano del salotto, incominciando a narrarmi per filo e per segno l'incubo ricorrente che lo turbava (incubo del quale, sinceramente, fotteva sega pressappoco a tutti... :D ).
"Lo sai? La verità è che da piccolo, una volta sono morto...". "Come Elio?!", gli domandai scettico. "Non scherzare, Marte. Ad Elio gli è morto suo cuggino...". "Ah! Vero. Hai ragione, scusami. Continua pure...".
«Dunque, correva l'anno 1986, quando mi schiantai con la mia fiammante "Ferrari Testarossa Cabrio" contro una palma a bordo strada...». «Nel 1986, dici!? Considerando che noi due siamo suppergiù coetanei e che tu sei senz'altro un prodotto della mia mente... Ti sei schiantato in "Ferrari" contro una palma ad 11 anni?! PRECOCE!!!». ...Ma ignorando la mia obiezione, lo schizoide continuava imperterrito a parlare: "...Perché, essendo un segaiolo alle primissime armi, non avevo ancora molta esperienza e coordinazione nell'impugnare il "joystick" guidando!".
A quest'ultima rivelazione, mi schernii schifato: "Scusami se ti fermo, ma non credo di voler continuare ad ascoltare questa disgustosa storia... Mi evoca delle immagini bruttissime!!!".
«Perché? Non giocavi anche tu con "Out Run", in quegli anni?!».
"Out Run" ("SEGA", 1986).
"AHHH!!!", esclamai risollevato. «Stai parlando del videogioco "SEGA"! Ora capisco!!! Mi stavo figurando delle perversioni automobilistiche d'antologia; altro che "videogames"! Meno male che hai precisato, va là!». Poi, con più calma, presi a rincuorarlo per cercare di metterlo a suo agio: «Si. Ora che ho ben chiaro di cosa stiamo parlando, ti posso confermare che anche io, in quegli anni, giocavo con quel gioco.
Anzi, ti dirò di più. "Out Run" per "C64" fu il primo "videogame" che acquistai originale...
...Erano anni strani, quelli. Devi sapere, infatti, che nel negozio di "computer" che frequentavo io, c'erano due vetrinette con i videogiochi. Mi ricordo perfettamente che in una c'erano le cassette della "Armati", con le loro custodie nere di plastica pressofusa gonfia ed i foglietti rosa con le istruzioni tutte strampalate... Accanto a questa vetrinetta, ce n'era poi un'altra più lussureggiante e misteriosa. Dentro c'erano i "giochi floppy", che mi erano preclusi per limitazioni tecniche, e queste cassettine "crystal clear" carissime, con le copertine accattivanti e, soprattutto, I NOMI GIUSTI!!!
...Ed io non capivo. Perché le cassette "Armati" costavano 20.000 £ire, quelle in edicola anche molto meno, mentre queste tutte belle colorate ed invitanti, venivano via a 50 bombe?!
Poi, un giorno, acquistai "Out Run" e, vedendo con i miei occhi i manuali ed i loghi dei produttori, finalmente intuii l'inghippo...
...E si, anche io morii più e più volte, schiantandomi sulle palme a bordo strada. Ti capisco, ti capisco!».
"Out Run", "Commodore 64".
"Ah! Bene!!!". Lo squinternato mi fissava con due occhi bovini bramosi e pieni di speranza. «...E quindi anche tu, dopo l'incidente, hai visto Dio sotto forma di "Valis" ("Vast Active Living Intelligence System", NDR), circonfuso in un'aura di luce rosa?!».
Sbiancai. Con una mano sulla faccia e le gambe di gelatina, mi sedetti lentamente su una poltrona, per non rischiare di cadere: "No. Questo no, in effetti...".
"Ecco! LO SAPEVO!!! Infatti io solo sono il latore del messaggio!!! Solo che il problema è che io non lo capisco e non lo riesco ad interpretare... Ma tu, Marte, sei la chiave!!!".
Il delirio era ormai spropositato ma, nonostante tutto, invitai a gesti il mio ospite a continuare il suo farneticante ed incredibile racconto.
«Dunque, questo è quello che mi ha imparato telepaticamente "Valis":
Attualmente noi viviamo nell’illusione di duemila anni di storia, mentre in realtà ci troviamo ancora nella Roma del 70 dopo Cristo, prigionieri dell’Impero che non è mai crollato.
In tal senso, la nostra percezione del mondo reale è solo una proiezione olografica e questo dato di fatto ci è confermato da illustri personaggi leggendari come Ermete Trismegisto che, nella "Tavola Smeraldina", quando ci dice che "Ciò che è sotto è identico a ciò che è sopra e ciò che è sopra è identico a ciò che è sotto", intendeva proprio parlare degli ologrammi, solo che non conosceva il termine.
...Ed infine, la prova principe dell'esistenza di questa olografia perfettamente sovrapposta al mondo reale! Ho scoperto che la sua trama non è sempre stabile! Spesso si sfasa e ci lascia intravedere il vero aspetto delle cose. Ecco, GUARDA TU STESSO!!!».
A riprova di quest'ultima affermazione, il mio presunto parente se ne uscìì repentinamente con due fotografie... Una identica all'immagine di "Out Run" che ho precedentemente postato. La seconda, uguale ma fondamentalmente diversa...
"Out Run", "Commodore 64".
Fissai stranito le due immagini. Mi pulsava la testa come per una forte emicrania, ma non provavo alcun dolore. Deglutii a vuoto un paio di volte, presi un profondo respiro e tentai di rispondergli con tutta la pacatezza del mondo, anche se una parte di me mi suggeriva di non eccedere con la diplomazia: «Mi sa che tu non leggi il mio "blog", vero!?».
«"Blog - Il Fluido Che Uccide"? No. Non mi piacciono i "films horror". Sono un tipo impressionabile, io.».
"Concetto Piramidale".
«Ok, "Tipo Impressionabile". Ti spiego. Se tu mi seguissi, sapresti che negli anni ottanta, per questioni tecniche, i videogiochi europei ed americani per il "Commodore 64" non erano sempre identici tra di loro. Il caso di "Out Run" è un esempio emblematico di questa circostanza!".
"Ah si?! Tutto qui??? Una stanza nel circo?! Niente ologrammi, quindi? Zero Impero?!". Negli occhi del fratocugino di qualcuno a caso, si leggeva la disillusione.
"Eh no. Niente di niente. Mi sa che hai proprio toppato su tutta la linea...".
"Vabbè. Sarà per un'altra volta...", disse il tizio congedandosi, uscendo da una finestra e precipitando dal secondo piano...