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Vallanzasca - Gli angeli del male

Creato il 05 febbraio 2011 da Pim

Vallanzasca - Gli angeli del male Chi ha vissuto la propria adolescenza tra gli anni ’70 e gli ’80 ricorda ancora bene il clamore che suscitarono le gesta di Renato Vallanzasca. La sua figura era circondata da un alone romantico di bandito ottocentesco che resisteva alla consapevolezza dell’infamia dei suoi crimini. L’indubbio carisma, la sfrontatezza innata, lo spirito d’avventura, le fughe rocambolesche, le donne che cadevano al primo sguardo, gli procurarono una popolarità che i media trattarono con una certa ambiguità, incerti tra la condanna e la fascinazione. Quella che sentii persino nel racconto dei miei zii i quali, nell’estate del 1987, furono praticamente testimoni del suo arresto avvenuto a Grado.

Renato Vallanzasca è ora un signore di sessant’anni ormai alla resa. Sta scontando quattro ergastoli e da un anno usufruisce dei benefici del lavoro esterno al carcere; non si è mai pentito, gli è stata negata la grazia, ma ha rinunciato definitivamente a scappare. Il film che Michele Placido gli ha dedicato poteva quindi essere un’occasione di riflessione pacata su una stagione travagliata della storia recente. Purtroppo, invece, la ricostruzione privilegia i toni assordanti, le tinte forti, il ritmo adrenalinico, la grana grossa. Prevale l’effetto accumulo di personaggi e vicende, affastellati in momenti narrativi che si succedono a mitraglietta senza dar tempo di ragionare. Resta soprattutto tagliato fuori il contesto sociopolitico dell’epoca, una delle più buie della nostra Italia. Sono i difetti peraltro consueti del cinema di Placido, sempre privo di mezze misure, veemente al limite del convulso, schematico negli assunti e superficiale nelle conclusioni. Peccato, dicevo. Anche perché Kim Rossi Stuart rivela sorprendenti doti mimetiche, frutto di uno studio approfondito non sul personaggio Vallanzasca ma sulla persona. Da solo vale il prezzo del biglietto.

Vallanzasca – Gli angeli del male, di Michele Placido, con Kim Rossi Stuart, Valeria Solarino, Filippo Timi (Italia, 2010, 125’). In programmazione al cinema Ambrosio di Torino.


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