Valle di Bognanco, Bocchetta del Gattascosa (2158m)

Creato il 25 maggio 2011 da Fabiocasa





Dalla superstrada del Sempione si esce in località Domodossola, si seguono le indicazioni per Bognanco e si inizia a salire con l'automobile. Si oltrepassano gli abitati di Bognancoterme e San Lorenzo, sino a giungere alla chiesetta dell'abitato di San Bernando dove si lascia la macchina. Siamo ad un'altezza di 1628m. Si devia subito a sinistra seguendo le indicazioni per il rifugio del Gattascosa. Dopo pochi minuti si giunge ad un bivio; sulla sinistra si sale in direzione del laghetto di Arza, sulla destra si entra nel bosco fatato. Conviene scegliere il secondo itinerario in quanto ci permette di evitare la deviazione al laghetto. Dopo circa una cinquantina di minuti siamo in prossimità del lago di Ragozza: la giornata è limpida e nelle sue acque si specchiano i larici e le montagne circostanti; inoltre è ben visibile la frana staccatasi dalla cima del Monte Verroso che ha occluso l'uscita del lago sul bacino sottostante. Si riprende a salire ed in breve tempo siamo in vista del rifugio Gattascosa (circa 2000m al camino dell'edificio...). Una breve sosta e si riprende a salire in direzione della bocchetta del Gattascosa seguendo il sentiero sulla sinistra del rifugio. A tarda primavera vi sono ancora nevai residui in prossimità della bocchetta; è bene prestare molta attenzione in quanto si cammina su sottostante detrito morenico ed in prossimità di grossi massi è facile che il nevaio ceda. Dal rifugio alla bocchetta in condizioni normali (stagione estiva) si impiega circa una mezzora; in tarda primavera è meglio mettere in conto una quindicina di minuti in più. Dopo il nevaio si oltrepassa la bocchetta e ci appaiono in tutta la loro maestosità i 4000 svizzeri della Weissmies e del Lagginhorn. Volgendo lo sguardo all'indietro e facile capire i sentieri di salita per il Monte Verroso e per la cima Mattaroni. Volgendo lo sguardo verso il versante della vallata dello Zwischbergen e facilmente intuibile il sentiero che porta ai laghetti omonimi. Dopo una breve sosta rilassante riprendiamo il sentiero fatto in salita per tornare al parcheggio di San Bernando.

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