Il lago del Vannino si trova in una valle laterale della Formazza, adagiato in grandi spazi aperti tra le montagne del Devero e della Formazza stessa. Per raggiungere il punto di partenza di questa escursione , Canza, si deve prendere la superstrada a Gravellona Toce e seguire la stessa sino all’uscita della valle Antigorio, proseguire per Crodo e poi Baceno: al bivio in centro paese si segue indicazione delle cascate del Toce; si attraversa Premia e la nuova galleria per giungere all’abitato di Canza (1412m), un gruppo di belle case in legno immerse nel verde. Lasciata l’auto si seguono indicazioni per il rifugio Margaroli o per il Lago del Vannino (non farsi spaventare dalle varie indicazioni, in quanto sono abbastanza larghe sul tempo di cammino per giungere alla nostra meta) si attraversa il fiume Toce e si segue cartello rosso che indica il sentiero che si stacca sulla destra tra due case in centro paese. Il sentiero è una strada di servizio molto larga e sulla quale è inutile soffermarsi in quanto è facilmente seguibile sino all’arrivo della funivia del Sagersboden (siamo a quota 1772m) dove giungiamo dopo circa 1 h e 15 di cammino. Da questo punto il sentiero è decisamente più ripido ed i vari tornanti vanno affrontati con molta calma per non compromettere le gambe nella fase finale della salita. Ad uno di questi tornanti ci si ferma per ammirare una cascata del torrente Vannino) e per prendere fiato. Si riprende per affrontare le ultime curve prima di giungere all’inizio del falsopiano che segue il corso del torrente Vannino. Con percorso pianeggiante si prosegue in direzione della Dighetta, un piccolo sbarramento posto in prossimità di una strozzatura della valle, poco prima abbiamo evitato un sentiero che si stacca sulla sinistra ed in una decina di minuti porta al rifugio Myriam, che rimane nascosto alla vista durante la salita. Poco dopo incontriamo, sulla sinistra del torrente, una bellissima cascata di un piccolo rio che si getta nel Vannino con forza dirompente. Proseguiamo in direzione del rifugio e del lago che raggiungiamo senza difficoltà dopo circa 2h e 45 dalla partenza. Il rifugio Margaroli e gli edifici della diga del Vannino si raggiungono innalzandosi su di un ultimo dosso. Proseguendo oltre il rifugio la vista che si apre agli occhi è magnifica soprattutto nel periodo della tarda primavera quando il lago è ancora ghiacciato e le vette circostanti sono ancora innevate. Il panorama spazia dalle vette dei pizzi del Busin allo Scatta Minoia dalle torri del Vannino sino all’Arbola . Il torrente che si getta nel lago ancora ghiacciato crea dei giochi di luce e colore di una bellezza incredibile. In estate il rifugio Margaroli è base di partenza per diverse escursioni in questa valle, tra cui il raggiungimento del lago Sruer posto poco sopra il lago del Vannino. Per il ritorno se segue il percorso fatto all’andata ed in circa due ore si è di ritorno alla macchina.
Il lago del Vannino si trova in una valle laterale della Formazza, adagiato in grandi spazi aperti tra le montagne del Devero e della Formazza stessa. Per raggiungere il punto di partenza di questa escursione , Canza, si deve prendere la superstrada a Gravellona Toce e seguire la stessa sino all’uscita della valle Antigorio, proseguire per Crodo e poi Baceno: al bivio in centro paese si segue indicazione delle cascate del Toce; si attraversa Premia e la nuova galleria per giungere all’abitato di Canza (1412m), un gruppo di belle case in legno immerse nel verde. Lasciata l’auto si seguono indicazioni per il rifugio Margaroli o per il Lago del Vannino (non farsi spaventare dalle varie indicazioni, in quanto sono abbastanza larghe sul tempo di cammino per giungere alla nostra meta) si attraversa il fiume Toce e si segue cartello rosso che indica il sentiero che si stacca sulla destra tra due case in centro paese. Il sentiero è una strada di servizio molto larga e sulla quale è inutile soffermarsi in quanto è facilmente seguibile sino all’arrivo della funivia del Sagersboden (siamo a quota 1772m) dove giungiamo dopo circa 1 h e 15 di cammino. Da questo punto il sentiero è decisamente più ripido ed i vari tornanti vanno affrontati con molta calma per non compromettere le gambe nella fase finale della salita. Ad uno di questi tornanti ci si ferma per ammirare una cascata del torrente Vannino) e per prendere fiato. Si riprende per affrontare le ultime curve prima di giungere all’inizio del falsopiano che segue il corso del torrente Vannino. Con percorso pianeggiante si prosegue in direzione della Dighetta, un piccolo sbarramento posto in prossimità di una strozzatura della valle, poco prima abbiamo evitato un sentiero che si stacca sulla sinistra ed in una decina di minuti porta al rifugio Myriam, che rimane nascosto alla vista durante la salita. Poco dopo incontriamo, sulla sinistra del torrente, una bellissima cascata di un piccolo rio che si getta nel Vannino con forza dirompente. Proseguiamo in direzione del rifugio e del lago che raggiungiamo senza difficoltà dopo circa 2h e 45 dalla partenza. Il rifugio Margaroli e gli edifici della diga del Vannino si raggiungono innalzandosi su di un ultimo dosso. Proseguendo oltre il rifugio la vista che si apre agli occhi è magnifica soprattutto nel periodo della tarda primavera quando il lago è ancora ghiacciato e le vette circostanti sono ancora innevate. Il panorama spazia dalle vette dei pizzi del Busin allo Scatta Minoia dalle torri del Vannino sino all’Arbola . Il torrente che si getta nel lago ancora ghiacciato crea dei giochi di luce e colore di una bellezza incredibile. In estate il rifugio Margaroli è base di partenza per diverse escursioni in questa valle, tra cui il raggiungimento del lago Sruer posto poco sopra il lago del Vannino. Per il ritorno se segue il percorso fatto all’andata ed in circa due ore si è di ritorno alla macchina.