Se per le istituzioni che ci governano, se per gli Stati ed il Governo Mondiale, l’essere umano è valutato e valutabile da valori economici, non significa che anche l’essere umano stesso debba pensarla allo stesso modo! Mi sembrerebbe un concetto assurdo da discutere, addirittura un pensiero logico ma se lo fosse, non starei qui a parlarne. E’ sicuramente contrario al benessere della specie umana ma la sete del successo, la fame del denaro e degli interessi propri e globali hanno scavalcato quanto di più bello ed elementare esiste al mondo: l’amore.
La visione dell’uomo medio non è più conservatrice di una Terra in quanto madre (rispetto di coloro che la abitano e dell’ambiente che li circonda, una terra che nutre ed accoglie ogni essere vivente) ed obbediente ad uno Stato in quanto padre (che detta regole e fa osservare la giustizia, che rende l’uomo libero, autonomo e indipendente). La maggioranza della popolazione oggi pende esclusivamente dalla parte del padre Stato, che non rispecchia assolutamente il “padre buono e giusto” menzionato sopra anzi! Il nostro padre Stato è autoritario, menzognere per comodo, riempie di tasse il popolo mantenendolo al limite della sussistenza e quando il popolo non risponde, lo Stato lo punisce, lo castra fino ad umiliarlo decurtandolo a volte, di una vita di risparmi. E nonostante tutto, il popolo tace, obbedisce e si comporta esattamente come egli vuole, fingendo di essere in una democrazia, fingendo di essere libero, fingendo e basta, per restare in quel mondo fatto di interpretazioni che descrivevo sopra. Un mondo di maschere.
Un popolo stanco ma allo stesso tempo abituato ad esserlo, un popolo sfaticato e svogliato, un popolo che preferisce subire che ribellarsi. Già. Perché se ti ribelli sei fuori dal gregge, fuori dal gruppo di appartenenza, sei diverso e in Italia, il diverso non è ben accetto. Diverso è sbagliato, scomodo, emarginato, pericoloso, dannoso. Ed allora tutto torna. Mi torna il doppiogiochismo, la falsità ed il silenzio nei confronti della popolazione siriana, mi torna l’inesistente dissenso popolare in merito all’astensione dell’Italia (ma non la sola in ambito UE) all’apertura di un’inchiesta sui crimini di guerra a Gaza da parte del Consiglio per i diritti umani dell’Onu. Mi torna il voto addirittura contrario degli Usa, salvatori del mondo, paladini di pace e giustizia.
Provo una profonda pena per entrambe. Da oggi in poi, quando sentite parlare di raid aerei e di invasioni via terra a Gaza pensate anche all’Italia, la bellissima Italia, come maggior esportatore dell’Unione europea di sistemi militari e di armi leggere verso Israele, pensate a Finmeccanica che ha inviato i primi due aerei addestratori M-346 alla Forza Aerea israeliana e che l’intera operazione è stata assistita dalla banca Uncredit. Questa non è l’Italia che mi rappresenta, non lo è affatto perché non mi risulta possa essere una scelta politica l’amore, in quanto non dovrebbeesistere un partito in democrazia che non difenda i diritti fondamentali dell’uomo, o sbaglio?
Dopotutto, i sostenitori di destra e di sinistra (ammesso che esistano..), ne sarebbero usciti entrambe soddisfatti da un voto favorevole. Aiutare una popolazione che sta subendo un genocidio significa non “subire” continui sbarchi ed “invasioni di quelli là” e significa non dover “mantenere certa gente che non rispetterebbe noi italiani, se andassimo a professare la nostra religione nel loro paese”. Quanto potrei continuare sotto questo basso profilo di vergognosa ignoranza..
Già, perché sono queste le tesi sostenute da moltissimi italiani, dai miei connazionali, compaesani, che hanno timore di ciò che non conoscono ma che piuttosto di conoscere, cadono nei luoghi comuni, nelle frasi fatte, nelle ripetizioni di “quello che dicono tutti” e forse mi viene da pensare che è giusto che ci sia uno Stato padrone a governarci perché un gregge così vasto di pecoroni devono restare per quanto possibile nello stesso recinto di ipocrisia e sudditanza. Che profonda tristezza…