nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito;
Poiché non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 11,29-32.
Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorchè il segno di Giona.
Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.
La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui.
Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui.
Meditazione del giorno
“Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra” (Mt 12,40)
Per consacrarsi a un'arte, per approfondire una scienza, lo spirito ha bisogno di solitudine e isolamento; ha bisogno di raccoglimento e silenzio. Ma per l'anima innamorata di Dio, per l'anima che non vede altra arte e altra scienza che la vita di Gesù, per l'anima che ha trovato in terra il tesoro nascosto (Mt 13,44), il silenzio non basta, né il raccoglimento nella solitudine. Ha bisogno di nascondersi da tutto e nascondersi con Cristo, di cercare un angolo dove gli sguardi profani del mondo non arrivino, e là intrattenersi solo con Dio. Il segreto del Re (Tb 12,7) si sciupa e perde il suo fascino svelandosi. E' questo segreto del Re che occorre nascondere perché nessuno lo veda, segreto che molti crederanno fatto di rivelazioni divine e consolazioni soprannaturali; il segreto del Re, che invidiamo ai santi, si riduce spesso ad una croce.
Non mettiamo la luce sotto il moggio, ci dice Gesù (Mt 5,15)... Proclamiamo la nostra fede ai quattro venti, riempiamo il mondo di grida di giubilo per un Dio tanto buono, non tralasciamo di predicare il suo Vangelo e di dire a tutti coloro che vogliono ascoltarci che Cristo è morto per amore, inchiodato sul legno, è morto per me, per te, per lui. Se l'amiamo veramente, non nascondiamolo; non mettiamo sotto il moggio la luce che può illuminare altri.
Tuttavia, Gesù benedetto, portiamo dentro di noi, senza che nessuno sappia, il segreto divino che tu affidi alle anime che più ti amano, quella particella della tua croce, della tua sete, delle tue spine. Nascondiamo nell'angolo più lontano della terra le lacrime, le pene, la tristezza; non riempiamo il mondo di pianti, né alcuno conosca neppure la minima parte dei nostri dolori... Nascondiamoci con Cristo, per far lui solo partecipe di ciò che, in realtà, è solo affar suo: il segreto della croce. Comprendiamo una volta per tutte, meditando la sua vita, la passione e la morte, che c'è una sola via per arrivare a lui: la via della sua santa croce.