Vangelo del giorno 17 gennaio 2015

Creato il 15 gennaio 2015 da Lory663
Antifona d'ingresso
Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano,
piantato nella casa del Signore,
negli atri del nostro Dio. (Sal 92,13-14) 
Lettera agli Ebrei 4,12-16.
Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore.
Non v'è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto.
Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede.
Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno.
Salmi 19(18),8.9.10.15.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.
Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi.
Il timore del Signore è puro,
dura sempre;
i giudizi del Signore
sono tutti fedeli e giusti.
Ti siano gradite le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia rupe e mio redentore.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 2,13-17.
Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava.
Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Egli, alzatosi, lo seguì.
Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano.
Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?».
Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori».
Meditazione del giorno
Sant'Ambrogio (circa 340-397), vescovo di Milano e dottore della Chiesa
Commento al vangelo di Luca, 5, 23.27 ; SC 45, 191s  « Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati »  L'apostolo Paolo ha detto: “Vi siete spogliati dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo” (Col 3,9-10)... Tale è stata l'opera compiuta da Cristo quando ha chiamato Levi; l'ha rimodellato e ha fatto di lui un uomo nuovo. Per cui, in quanto creatura nuova, l'ex-pubblicano offre un banchetto a Cristo, perché Cristo si compiace in lui e perché lui stesso merita di partecipare alla felicità con Cristo... Ora lo segue, felice, allegro, traboccante di gioia.
  
  “Non porto più la maschera del pubblicano, diceva; non porto più il vecchio Levi; ho spogliato Levi, rivestendo Cristo. Fuggo la mia vita di prima, voglio seguire soltanto te, Signore Gesù, che guarisci le mie ferite. Chi mi separerà dall'amore di Dio, che è in te? Forse la tribolazione, l'angoscia, la fame? Sono avvinto a te dalla fede, come da chiodi, sono legato dai buoni legami dell'amore. Tutti i tuoi comandamenti saranno come un cauterio che terrò applicato sulla mia ferita; il rimedio duole come fosse un morso, ma toglie l'infezione dell'ulcera. Togli dunque, Signore Gesù, con la tua spada potente, la putredine dei miei peccati; vieni presto a incidere le passioni nascoste, segrete, molteplici. Purifica ogni infezione con il nuovo lavacro”.
  “Ascoltatemi, uomini attaccati alla terra, con il pensiero ubriacato dal peccato. Anch'io, Levi, ero ferito da passioni simili. Ma ho trovato il medico che abita in cielo ed elargisce i suoi rimedi sulla terra. Lui solo può guarire le mie ferite perché ne è esente: lui solo può togliere dal cuore il dolore e dall'anima il languore, perché conosce tutto quanto è nascosto”. 
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