Dio sta nella sua santa dimora;
ai derelitti fa abitare una casa,
e dà forza e vigore al suo popolo. (Sal 68,6-7.36)
XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)Primo libro dei Re 3,5.7-12.
In Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse: "Chiedimi ciò che io devo concederti".
Ora, Signore mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi.
Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo così numeroso che non si può calcolare né contare.
Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?".
Al Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza nel governare.
Dio gli disse: "Perché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te né una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento per ascoltare le cause,
ecco faccio come tu hai detto. Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente: come te non ci fu alcuno prima di te né sorgerà dopo di te.
Salmi 119(118),57.72.76-77.127-128.129-130.
La mia sorte, ho detto, Signore, è custodire le tue parole.
La legge della tua bocca mi è preziosa
più di mille pezzi d'oro e d'argento.
Mi consoli la tua grazia,
secondo la tua promessa al tuo servo.
Venga su di me la tua misericordia e avrò vita, poiché la tua legge è la mia gioia.
Perciò amo i tuoi comandamenti più dell'oro, più dell'oro fino.
Per questo tengo cari i tuoi precetti e odio ogni via di menzogna.
Meravigliosa è la tua alleanza, per questo le sono fedele.
La tua parola nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici.
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8,28-30.
Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno.
Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli;
quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 13,44-52.
Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose;
trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci.
Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni
e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì».
Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Meditazione del giorno
San Basilio (ca 330-379), monaco e vescovo di Cesarea in Cappadocia, dottore della Chiesa
Grandi Regole monastiche, § 8 “Vende tutti i suoi averi” Spesso e con insistenza nostro Signor Gesù Cristo ha detto: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24)… E ancora: “Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi” (Mt 19,21).
Per chi capisce, la parabola del mercante vuol dire la stessa cosa: “Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra”. Qui la perla preziosa indica certamente il Regno dei cieli e il Signore ci mostra che è impossibile ottenerlo se non lasciamo tutto quanto possediamo: ricchezza, gloria, nobiltà di nascita e quanto gli altri cercano con avidità.
Il Signore ha anche dichiarato che è impossibile prendersi cura come si deve di quanto facciamo se la mente è presa da diverse realtà: “Nessuno può servire a due padroni” ha detto (Mt 6,24). Perciò “il tesoro che sta nei cieli” è l’unico da scegliere e dove ‘mettere’ il nostro cuore “Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore” (Mt 6,21)… In verità, si tratta di portare il nostro cuore nella vita del cielo, in modo che si possa dire: “La nostra patria invece è nei cieli” (Fil 3,20). Soprattutto si tratta di cominciare ad assomigliare a Cristo, “da ricco che era, si è fatto povero per noi” (2Cor 8,9).
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