Vantaggi e controindicazioni del parto in acqua

Da Chiara1977 @BimboWebnet

Vantaggi e controindicazioni del parto in acqua

A cura di: Ufficio Stampa Ok Corso Preparto

Cresce il numero di future mamme che decide di partorire in acqua, un elemento essenziale per il nostro benessere fisico, nonché fonte primaria della vita. Ecco allora l’importanza di frequentare un corso preparto, utile per quelle donne che scelgono il parto in acqua. Sono sempre più numerose le strutture ospedaliere che hanno iniziato ad attrezzarsi per rispondere al desiderio di molte donne e farle avvicinare alla maternità in una dimensione ancora più naturale.

Il parto in acqua infatti – conosciuto anche con il nome di “parto dolce” – risulta meno traumatico per il bambino, che vivrà un passaggio progressivo dal grembo materno (dove ha vissuto per nove mesi immerso nel liquido amniotico) all’ambiente acquatico.

Questo tipo di parto avviene all’interno di una vasca con una profondità di circa 70-80 centimetri e dimensioni adeguate per far star comoda la donna, libera di muoversi ed assumere la posizione che più gradisce. Immersa nell’acqua calda, ad una temperatura che non deve superare i 37 gradi, e in acqua sempre pulita in quanto continuamente filtrata fino alla nascita del bambino, la futura mamma potrà vivere un’esperienza che ha di per sé numerosi vantaggi.

Le donne che scelgono questo tipo di parto infatti conoscono i poteri dell’acqua. L’acqua ha l’effetto di rilassare la muscolatura, diminuire il dolore percepito e ridurre i tempi del travaglio; rilassa inoltre i muscoli perineali diminuendo la possibilità di ricorrere all’episiotomia.

C’è poi un aspetto psicologico da non sottovalutare: stare nella vasca consente alla gestante di muoversi liberamente e prepararsi al parto nella posizione che preferisce, senza eccessive interferenze da parte del medico e dell’ostetrica, che non entreranno in vasca ma seguono ogni fase del travaglio da fuori.

Numerosi sono anche i vantaggi per il neonato, che viene al mondo con un minore stress, per merito del passaggio da un liquido all’altro e senza affrontare fastidiosi sbalzi termici.

Va ricordato poi, che durante il travaglio la gestante potrà entrare in vasca solo dopo aver raggiunto una dilatazione di 3-4 centimetri; questo perché l’acqua calda ha un effetto “sedativo” e rischierebbe di fermare il processo di dilatazione.

E le controindicazioni? Per le donne che scelgono di partorire in acqua non è possibile affidarsi all’epidurale. C’è poi da valutare attentamente insieme al proprio ginecologo le condizioni preliminari di salute prima di scegliere questo specifico tipo di parto, che viene precluso alle donne che soffrono di gestosi, ipertensione o altre patologie, a coloro che hanno vissuto una gravidanza a rischio o che aspettano due gemelli; infine il parto in acqua è vietato anche nel caso in cui il bambino si presenti in posizione podalica.

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