L'alba sul Gange è uno spettacolo unico ed emozionante, migliaia di persone pregano si lavano nuotano, si avverte un'energia diversa, a volte non capisco se si tratta di una scena reale o se qualcuno sta girando un film, l'equilibrio e l'armonia sembrano studiati e diretti da qualcuno. Al tramonto nel ghat principale si svolge ogni giorno una funzione religiosa spettacolare quattro ragazzi muovono nell'aria incensi, fiori, fuoco a suon di musiche tamburi e campane, ma il momento più emozionante è quando si ferma tutto e iniziano a suonar una conchiglia a spirale; leggo ora nella guida che rappresenta la vibrazione cosmica da cui scaturisce ogni esistenza.
Il giorno dopo Diwali a Varanasi sembra il primo dell'anno, a terra i resti dei botti sparati la sera prima, notizie di gente con le mani ustionate dalle esplosioni, in giro poca gente e locali chiusi, la città è più leggera e ora inizio a leggerla meglio. Decido di andare in un posto più tranquillo, a Khajuraho ci arrivo dopo una notte in treno, dormo accanto ad una coppia di ragazzi francesi (è pieno di francesi) Vincent e Charlotte, forse li rivedo ad Orcha.
A Varanasi ho tagliato i capelli, pare che porti bene.