Non è che lavorerò metà tempo (magari!), ma 30 ore settimanali. Che è comunque una conquista.
Per rispondere ad alcuni dei commenti che mi avete lasciato in calce agli ultimi post permettetemi di fare qualche breve considerazione (seguirà un pistolotto di blablabla che siete libere di saltare a piè pari).
Io ringrazio di vero cuore chi si congratula con me perché tengo aggiornato il mio spazietto (e ogni tanto porto pure fuori la spazzatura. Arrivo presto, finisco tardi però pulisco il water) programmando i post, ma a tale proposito mi preme di dirvi questo.
Io potrei anche scrivere tutti i giorni per il solo gusto di scrivere, resta da capire se a voi piacerebbe leggere.
E, anche ammesso che questo accada, quello che io lamento è il non avere sempre il tempo per passare nei vostri blog. E questa cosa mi dispiace.
Mi dispiace trovarmi nelle condizione di dover fare la scelta.
Il tempo/web è sempre abbastanza centellinato.
Il mio così come il vostro, ovviamente.
Considerando che voi siete così carine da trovare dei momenti per scrivere da me, vorrei riuscire a fare lo stesso, oltre che a replicare nei post.
E quella di replicare nei post è una pratica a cui tengo e che voglio continuare a fare (e un po' alla volta sto recuperando l'arretrato).
A parziale giustificazione posso dire solo questo.
Credo che alla fine, più che le mie poco mirabolanti avventure, quello che interessa a chi passa di qua sia vedere delle "cose".
Cose, che però vano fatte. Da me.
E anche documentate per i tutorial (quelli veri, intendo).
Però ora torno a cazzeggiare parlando, appunto, delle mie avventure.
Lo sapete, la Saga dell'Asilo ha avuto inizio.
Chi mi segue su Facebook ha già avuto modo di vedere che le foglie hanno brillantemente resistito al primo lavaggio e quindi i Giotto Decor Textile superano la prova a pieni voti.
Presa dall'entusiasmo mi sono messa a farne altre da usare per il secondo set (ne ho solo due per il momento, e per fortuna. Ma scoprirete poi perché).
Visto che in questo caso non potevo disegnare direttamente sul tessuto ho deciso di realizzare delle "etichette" che poi ho cucito (malamente) su sacchettino, asciugamano e bavaglia.
La cosa buffa è che probabilmente dovrò cambiare tutto...
L'inserimento di Edoardo all'asilo ha seguito questa evoluzione:
Prima settimana (due ore al giorno): evviva! Andiamo all'asilo.
Prima parte della Seconda settimana (tre ore al giorno): evviva! Andiamo all'asilo.
Seconda parte della Seconda settimana (tre ore al giorno): voglio la mia mamma (sniff sniff).
Terza settimana (che poi è questa) a giorni alterni: maaaaammaaaa! Dove è la mia mamma?!? (durante la pausa pranzo. Per il resto è tutto contento).
Oggi, ad esempio, non solo non ha mangiato nulla, ma ha anche pianto per mezz'ora in mensa.
Non ne vuole sapere di mangiare, la vive malissimo questa cosa, è uno stress e potrebbe pregiudicare anche il fatto che invece in classe a svolgere le attività e nei momenti dedicati al gioco ci sta volentieri.
E quindi?
Quindi mi (ci) hanno raccomandato di andare a prenderlo "tra le 11.45 e le 12.15".
Perfetto.
Peccato che sia io che mio marito lavoriamo in posti diversi rispetto al paese in cui abitiamo e dove c'è, guarda te, l'asilo.
E che non possiamo fare quel che ci pare con gli orari.
L'alternativa resta quella di iscriverlo in un'altra scuola, vicina a casa dei miei.
Cosa che io vorrei tanto evitare, ma, a quanto pare non c'è via d'uscita.
Se a voi viene in mente una soluzione migliore è quanto mai gradita.
Non vale quella di licenziarmi, cosa che per altro ho suggerito da tempo, ma qui nessuno ci sente in merito.
E allora ridadisco. Fortuna che di set ne avevamo solo due.
Che probabilità ci sono che ci ricapiti la foglia?
Le stesse di avere la forbice che assegnarono a me (mia madre ha ancora qualche asciugamanino con quel simbolo).
Come vedete è meglio se vi mostro tutorial.
Anche farlocchi.
Date retta, è più divertente.
Buon pomeriggio donne!