Varietà rare: il pomodoro “Pêche Rose”, piccolo, buono e… peloso!

Da Gianni


Di solito, anche in ambiente domestico, si tende a privilegiare la coltivazione di varietà di ortaggi che garantiscano la qualità del prodotto, un’alta produttività e una certa resistenza agli agenti patogeni. Il problema è che le piante che soddisfano queste caratteristiche sono poche e alla fine la scelta sulle varietà da coltivare si assottiglia di molto. Non fa eccezione certo il pomodoro del quale quasi sempre viene coltivata non più di una decina di varietà. Eppure basta mettere il naso fuori – è proprio il caso di dire – dal proprio orticello per scoprire l’enorme numero di tipi di pomodoro disponibili: su Tatiana’s TOMATObase per esempio è possibile scegliere tra oltre 3.000 varietà di questo fondamentale ortaggio, numero già impressionante così ma che è destinato di sicuro a crescere rapidamente.

Per far conoscere e diffondere questo immenso patrimonio (siamo pur sempre nell’anno della biodiversità), questo blog, nel suo piccolo, ha sperimentato per voi la coltura di varietà sconosciute ai più, alcune delle quali davvero strane e/o curiose. E dopo il pomodoro Spoon (il più piccolo del mondo), lo squisito Feuerwerk e quella specie di informe blob chiamato Reise, è la volta di parlare di un’altra inusuale e antica varietà (già presente nella Francia del 1890), quella detta Pêche Rose, ovvero pesca rosa. Chiamata così perché con il celebre frutto estivo non condivide soltanto forma e colore ma anche la peluria che ne ricopre la buccia.

Sì, avete letto bene: la varietà di pomodoro detta Pêche Rose presenta una fine, argentea peluria sulla sua buccia che le ha fatto guadagnare il suo appellativo. Certo non è la sola varietà che presenta questa caratteristica ma diciamo che nel Pêche quest’ultima è, rispetto ad altri tipi di pomodori, molto più accentuata. Detta così sembra che uno si ritrovi a mangiare qualcosa di schifoso come un bolo di pelo di gatto, niente di tutto questo: al tatto questa peluria sembra una superficie leggermente (e piacevolmente) vellutata mentre in bocca l’effetto non si sente, anche perché lavando il pomodoro i piccoli peli spariscono quasi del tutto; nella foto qui sotto (cliccate per ingrandire, come il resto delle immagini) si può vedere un particolare della buccia.

La pianta di Pêche Rose non presenta caratteristiche dissimili dalla maggior parte degli altri pomodori e di solito comincia a produrre dopo un’ottantina di giorni. Il frutto è rotondo, leggermente allungato in altezza, di dimensioni medio-piccole: il diametro è di 3 cm circa mentre il suo peso difficilmente supera i 35-40 grammi.

Oltre alla peluria superficiale un’altra caratteristica che lo accomuna alla pèsca è il colore, ovvero un rosso un po’ più scarico del solito e tendente verso una strana gradazione tra il rosa e il salmone che gli conferisce una certa somiglianza con il famoso frutto. L’interno, nel suo piccolo, è composto quasi del tutto dalla polpa mentre sono pochi i semi presenti.

E veniamo alle vere note positive ovvero il gusto. Devo dire che il Pêche Rose e davvero molto buono: dolcissimo e saporito è completamente privo di ogni traccia di acidità, aspetto che lo rende appetitoso da mangiare anche sa solo, così, come si fa con la frutta normale (e del resto cos’è un pomodoro se non tecnicamentente un frutto?).

Insomma un’altra varietà di pomodoro troppo presto e immeritatamente dimenticata (magari perché non troppo produttiva o un po’ più debole) in favore delle solite piante che garantiscono un raccolto maggiore ma che forse non offrono la stessa qualità.

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