Varoufakīs, banche tedesche salve risparmiatori italiani sul lastrico, la UE crollerà come l’U.R.S.S.

Creato il 27 dicembre 2015 da Blogaccio @blogaccioBlog

Conosco lo stato pietoso in cui sono ridotte le banche italiane, ma se fossero stati i  tedeschi o gli olandesi a trovarsi nelle condizioni degli obbligazionisti italiani, i loro titoli non sarebbero stati azzerati. I governi tedesco ed olandese li avrebbero salvati. Questo accade perché non c’è una corretta Unione bancaria ed il rischio di perdere i depositi dipende unicamente dallo stato di salute finanziaria degli Stati nazionali. Se si continua ad operare in questa direzione, oltre a provocare la fuga dei capitali verso la Germania sarà la stessa Unione Europea a patire le spinte sempre maggiori delle forze centrifughe ed a frammentarsi. Inevitabilmente la UE crollerà come accadde alla vecchia U.R.S.S. Non sappiamo esattamente quale sarà il punto di collasso, abbiamo però la certezza che il perpetuarsi delle crisi ne determinerà la fine. La Germania dalle crisi trae un ingiusto vantaggio anche sul piano imprenditoriale; gli aeroporti greci ad esempio, sono stati comprati da imprese tedesche. L’eventuale abbandono della Gran Bretagna od anche una uscita della Grecia dalla UE, all’inizio non porterebbero grandi cambiamenti se non la soddisfazione di aver sconvolto i burocrati di Bruxelles, ma segnerebbero inevitabilmente un’inversione del processo di integrazione. La Trojka e l’Eurogruppo sono un grande ostacolo alla ripresa. Nel caso della Grecia hanno imposto misure che aggraveranno la recessione come l’aumento dell’IVA ed i tagli a salari e pensioni. Rifiutando poi la creazione di una “bad bank” per accogliere le sofferenze, impediscono alle banche di concedere prestiti ad imprese profittevoli in un paese sepolto dal debito che avrebbe bisogno di maggiori entrate per ripagarlo. Varoufakīs però sottolinea che le sue critiche non muovono in direzione di una disgregazione della Unione Europea, si pongono invece ad obiettivo unico la democratizzazione dei processi decisionali che stanno affossando il risparmio di paesi come Grecia ed Italia. Si è fatto pertanto promotore di un partito paneuropeo  la cui nascita annuncia per il prossimo febbraio.


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