Firenze – Monumento a Garibaldi – Lungarno Vespucci
Il monumento di Garibaldi appiedato, con la mano sull’elsa della sciabola, che volta le spalle alle Cascine e guarda diritto la fuga dei ponti è, come tutti i monumenti, una caricatura.
Fa da spartitraffico della doppia corsia.
Ha sulla destra il lungarno al suo punto terminale, gli ultimi bei palazzi e, avanzata, la pescaia di Santa Rosa; a sinistra il Teatro Comunale e le strade dai nomi altrettanto risorgimentali dirette su Porta a Prato.
Dall’altra parte del fiume ci sono le Mura e il quartiere di San Frediano. Un angolo di città che in passato doveva sembrare regale, nuovo solamente come topografia, pieno di lustro e di quiete; l’Arno lo divideva dalla miseria e dalle ferriere del Pignone.
Oggi, se non altro all’esterno, le cose sono mutate: c’è un tale via vai che sotto l’Eroe è perfino proibito parcheggiare.
( Vasco Pratolini, La costanza della ragione, pag. 167 – Mondadori, 1963 )
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