Vasco Rossi, per vivere e dare un senso a questa vita

Creato il 24 novembre 2014 da Dfalcicchio

Un ritratto di Vasco Rossi

Dopo aver superato da mesi la boa dei sessant’anni, come tutti gli uomini senza età, continua la sua avventura di comunicazione con il mondo e il pubblico. Vasco Rossi è uscito con un nuovo lavoro. Un album, Sono innocente, ricco di tracce, una quindicina, di alti e bassi, come sempre e che lascia il segno, come sempre. Vasco è uno dei pochi cantautori immortali della canzone europea e italiana, come Mimmo Modugno, Gino Paoli, Fabrizio De Andrè, Franco Battiato. E’ uno di quegli autori che creano tanti seguaci e imitatori, rimanendo unico. E’ singolare per il suo rock duro, caso unico in Europa, esclusi è logico gli artisti UK, che si ammorbidisce all’improvviso, diventando dolcissimo, anche nella voce, come accade a pochi artisti planetari:  Elvis Presley,  Mick Jagger, quando ci racconta Angie. Vasco lo dice sempre, ha studiato poco e male, non si atteggia a uomo di intelletto, non si dà arie di maitre à penser. Ma sente dentro sensazioni e emozioni e, invece di scoppiare, scrive e suona, mettendo al mondo brani che toccano il pubblico di tutte le età, lo raggiungono, lo assalgono alla gola e lo conquistano. I fan di Vasco Rossi, come lui, non hanno età, sono ragazzini e maturi settantenni. Lui ha avuto una vita dove nulla è mancato, dall’alcol alla droga che per un periodo gli ha inquinato la vita, alle notti in piedi, alla voglia di bruciare tutto, anche l’amore.

I suoi testi e la sua musica sono fuoco e inno. Rimarranno immortali e rappresenteranno sempre nella loro semplicità e, a volte ingenuità, un punto di riferimento, anche consolatorio. Di Vasco Rossi vogliamo sottolineare  la sua capacità di essere amico, per tutti ricordiamo il suo legame con Massimo Riva, scomparso giovane, chitarrista e suo compagno di tutto. Vi consigliamo, per ricordarli insieme di ascoltare ad occhi chiusi Canzone. Eppoi, su tutto ascoltate Un Senso, Vivere e, dell’ultimo album, Quante volte. E Vasco non se ne andrà dalle vostre viscere.

Mauro Pecchenino


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