Assieme a lui entrano nel consiglio, il tedesco Clemens Boersig, l’americana Mary Ann Glendon e l’inglese Micheal Hintze.
Il finanziere non ha d’altronde mancato dichiarazioni in merito: E’ un onore essere stato chiamato ad attuare i cambiamenti che oggi sono necessari per trasformare ulteriormente lo Ior in un fornitore dedicato di servizi per la Chiesa.
Che presumibilmente sia la persona adatta al ruolo, lo si deduce dalle sue esperienze pregresse: attualmente ricopre il ruolo di amministratore delegato della filiale Europea dell’Invesco, una società americana di investimenti. Inoltre è legato all’economista maltese Joseph F. X. Zahra, in passato preposto ai vertici della Banca centrale di Malta; poi Presidente del consiglio per l’Economia e infine vice-coordinatore laico.
Quindi un nome che precede la sua fama e le illustri autorità a cui è legato: su di lui punta persino il cardinale australiano George Pell, prefetto della segreteria per l’economia, definito come il vero superministro delle finanze.
Al momento lo Ior ha concluso una fase delle riforme guidata da Ernst von Freyberg, prima di tutto con l’adesione agli standard internazionali, che ha garantito maggiori finalità di trasparenza. A seguito è stato previsto un nuovo sistema antiriciclaggio. L’ultima manovra è demandata alla competenza del neopresidente De Franssu: le attività dello Ior dovranno riguardare la consulenza finanziaria e i servizi di pagamento per il clero, le congregazioni, diocesi e impiegati laici del Vaticano.