alcuni giorni capita che io ed il resto del mondo non parliamo la stessa lingua. lo so che non è molto occasionale. ammetto che mi capita sovente e che la maggior parte delle volte mi lusinga tale incomprensione. ammetto anche che altre non me lo pongo il problema dell'eccentricità di tale incomunicabilità e semplicemente mi esaspero. così prendo a dare i numeri. come piace a me, incontrollabilmente. accade e basta. quando soppraggiunge la babilonia emotiva tendo a dare in escandescenza. è così che sono: per deformazione esistenziale io necessito di barometri relazionali, ma non ne ho sempre a portata di affetto. per quanto con l'età riesca sempre più a controllare da sola i miei strasbordamenti umorali, resta l'incontenibile voglia di essere in contestazione. così manifesto il mio dissenso. non è tanto rilevante contro chi o cosa: io dissento. dissento anche da me quando mi prende così. e non sono nervosa, sto solo manifestando il mio dissenso. esagerando, come mi si addice di più. sopra le righe, che è l'unico modo che conosco per essere me. per cui oggi mi si perdoni l'eccesso di me, ma mi scappa di manifestare il mio disagio.
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