Nell’infinita varietà di consigli di scrittura che autori più o meno famosi hanno pensato di elargire all’umanità c’è una lista che un autore ha scritto come esortazione a se stesso, sono gli undici comandamenti di Henry Miller, tra questi il settimo dice: “Vedi gente, va’ in giro, bevi se ne hai voglia”.
Faccio una vita che non mi consente di vedere gente, o meglio, faccio una vita che mi consente di vedere solo gente che non mi interessa vedere, ma che per i feroci meccanismi dell’esistenza sono costretto a vedere tutti i giorni, faccio una vita per cui la prima domanda che un impiegato mi ha rivolto qualche mattina fa mentre entravo in ufficio è: “Secondo te che spinta ascensionale serve per un 340?”
Non so cos’è un 340, non lo so perché, contravvenendo al settimo comandamento di Henry Miller, oltre a non vedere gente, o meglio a vedere solo gente che non mi interessa vedere, oltre a questo non vado molto in giro, e anche se sapessi cos’è un 340 tenderei comunque a dimenticarmelo, perché ho una memoria molto selettiva e sono incline a scordarmi di tutto ciò che non mi interessa, per esempio prima di scrivere queste righe ho telefonato all’impiegato della spinta ascensionale e gli ho chiesto di ripetermi la domanda che mi ha fatto qualche mattina fa mentre entravo in ufficio, al che l’impiegato mi ha detto: “Ci stai pensando eh?”
Ho fatto una piccola ricerca, ho scoperto che il 340 è un aereo che pesa 320 tonnellate, avrei potuto arrivarci anche da solo, del resto se si parla di “spinta ascensionale” il campo delle ipotesi è ridotto all’osso, nonostante ciò continuo a non saper rispondere alla domanda dell’impiegato, in compenso mi è venuta una gran voglia di bere.