Mentre a tempo perso rifletto su alcune pagine e, rileggendo, comincio a revisionarle come si deve (ci sono alcuni punti in cui la voce, proprio, mi si inceppa), mi arriva il terzo riscontro.
Il primo commento, finora l'unico "tecnico" (non so se posso dirvi da chi viene), sulle prime 20 pagine, è un sostanziale "non male, anche se manca di tono".
Gli altri due provengono da due super donne. Una è Virginie, che mi ha riempito di soddisfazione: è un romanzo vero, mi ha scritto; ed è il riconoscimento che volevo.
La seconda, per me sorprendente, è quello della Normanna. Direte voi: ah, beh, è tua moglie e madre dei tuoi figli.
Eh no, non funziona mica così. Primo, perché la Normanna si tiene ben lontana dalle mie menate più o meno pseudointellettuali. Poi perché è una lettrice onnivora, come me, ma ha gusti diversi dai miei. Infine perché, lavorando nel mercato dell'editoria, ha una certa sensibilità commerciale che a me manca del tutto. I suoi occhi sono quelli di una lettrice forte e generalista, senza concessioni al bestseller inutile o ipersentimentale o, dall'altro lato, al super criticismo astratto.
Insomma: è in grado di farmi il culo come di dirmi che funziona. E secondo lei, al netto delle critiche su certe involuzioni della forma, funziona.
Da parte mia, incamero tutto e attendo che arrivino gli altri commenti prima di buttarmi nella revisione.
E intanto scrivo, altro. Cose nuove che al mio orecchio sembrano già fare passi avanti. Vediamo cosa ne esce.