Immagine dal video
Ne avevo sentito parlare qualche tempo fa di Vedozero, lavoro cinematografico particolarissimo del regista Andrea Caccia, che il 17 settembre ha cominciato il suo giro nelle sale italiane. Ovviamente è inutile dire che la distribuzione è autonoma, e che per capire se e quando verrà proiettato nella nostra città, o nei suoi pressi, è necessario tenersi un attimo informati, qui c’è il calendario delle prossime proiezioni per ottobre e dei relativi cinema, novembre è ancora vuoto ma speriamo si riempia presto. Di questo lavoro ho avuto occasione solo di leggere qualche articolo e di vedere i contenuti video che sono a tutti reperibili in rete. Ve li riporto più avanti. Ma cosa è Vedozero? Non avendolo visto è inutile che stia qui a scrivere chissà cosa, mi limito a riproporre quanto è scritto sul sito del regista e del film (dove scorrendo la home trovate anche una rassegna stampa):
70 adolescenti. 70 telefoni cellulari.
Per raccontare i diciotto anni dal proprio punto di vista.
70 realtà diverse, più o meno complicate, più o meno connesse, più o meno sfuggenti.
Un film che le raccoglie. Un ritratto generazionale senza protagonisti, se non l’adolescenza stessa.
SINOSSI
Vedozero è una visione. Qualcosa che sta intorno a noi. Dentro al mondo degli adolescenti. Liquido e cangiante. Vedozero è lo “sbattimento” della scuola, le gioie e le paranoie, lo “sballo” artificiale e quello naturale, il culto degli amici, la famiglia mai scontata. E’ il fidanzato che non arriva mai, le serate vuote, le fughe dalla classe, gli slalom in skateboard, il dramma della patente, i sogni al luna park, la filosofia sull’altalena e i jeans nuovi che fanno un bel culo. E infine, è una domanda: sarà questa l’età più bella?
Alcuni critici hanno scritto del film:
“Vedozero è quel genere di film per il quale ho sempre pensato che prima o poi qualcuno l’avrebbe fatto e chi l’avesse fatto per primo sarebbe entrato nella storia del cinema.” Vincenzo Cerami
“Vedozero è davvero e soprattutto un film nuovo e innovativo dal punto di vista registico, produttivo, tecnologico e anche educativo.Da questo film esce il ritratto di un’Italia che mostra ciò che in televisione non si vede e che può sentire solo chi ha il coraggio di guardare in faccia le persone.” Gianni Canova
“La sensazione che ho avuto è stata di spaesamento, come se la macchina da presa fosse un occhio. Qualsiasi altro mezzo tra i ragazzi e le loro storie non sarebbe stato così consono. È un lavoro molto impressionista e se parliamo di innovazione e senso del cinema, quello dello spaesamento è un valore assoluto.” Saverio Costanzo
Qui l’articolo di wired: “Noi l’abbiamo visto in anteprima: Vedozero è un ibrido tra diario, cinema e documentario, tutto in formato mpeg4.”
Ecco, leggendo e guardando le risorse che si trovano in rete a proposito del film la curiosità di vederlo mi è cresciuta dentro. Speriamo che questo lavoro, definito come il primo blog movie, passi anche da queste parti. In caso capiti dalle vostre vi auguro buona visione, anche perché non si può campare di solo Di Caprio.