Sì, assolutamente, secondo la dottoressa Cristina Cortegiani e la sua valida collega, dottoressa Linda Mezzatesta.
Ma andiamo con ordine.
Poco meno di tre mesi fa, veniamo contattati dalla dottoressa Cortegiani, direttrice dalla Farmacia Maymone di via Catania.
Una farmacia dotata di un proprio laboratorio galenico,e pronta a venirci incontro per soddisfare le nostre necessità.
Accettiamo di incontrarla, anche se con qualche perplessità, e molta curiosità.
Dopo le presentazioni, esordisco provocatoriamente:
“Un vegano non si dovrebbe ammalare, e quindi non dovrebbe mai aver bisogno di entrare in una farmacia”.
Purtroppo non sempre è così, e comunque sappiamo che molti vegani, più della metà probabilmente, dopo alcuni anni vanno in carenza di vitamina B12 e di conseguenza hanno la necessità di integrarla. C’è da dire che anche in molti onnivori si riscontra questa carenza, ma la maggior parte di essi non ne è consapevole.
Durante questo primo incontro, Cristina (fin da subito ci diamo del tu) ci assicura che si metterà subito al lavoro per produrre la vitamina b12.
“Deve essere cruelty free!” Insistiamo su questo punto, ottenendo ampie rassicurazioni in tal senso.
Dimostra anche di esser molto bene informata sull’argomento, e ci spiega perché è necessario integrare: “La cobalamina sembra essere sintetizzata esclusivamente da microorganismi unicellulari, e questo implica che non può essere riscontrabile nei tessuti vegetali, né tanto meno nei funghi e nei lieviti, poiché non la sintetizzano, non l’assorbono dall’esterno e non la utilizzano.
Ci sono due teorie sulla possibile assunzione di vitamina b12 che vale la pena di smentire.
La prima sostiene che mangiando frutta con la buccia [non lavata] si possa avere un apporto abbastanza cospicuo da arrivare alla dose giornaliera consigliata che è di 10 microgrammi al giorno.
Purtroppo però le norme igieniche ed i rischi di una proliferazione microbica sulla buccia sono troppo elevati, poiché potrebbero in essa insediarsi anche agenti patogeni che renderebbero l’utilizzo quotidiano troppo rischioso.
L’altra teoria invece si appoggia al fatto che a livello del nostro intestino ci siano dei microbi intestinali capaci di sintetizzare la vitamina.
Affinchè quest’ultima possa essere assorbita, deve essere digerita, e cioè deve passare da alcuni enzimi salivari capaci di apportare ad essa una modifica chimica che la renda assimilabile. Posto ciò che abbiamo appena detto, l’unica fonte di vitamina B12 assimilabile è quella che deriva dal regno animale, o quella che possiamo assumere come integrazione alla nostra sana alimentazione.”
Questo conferma ciò che già sapevamo. Visto che dottoressa è molto preparata, non ci facciamo sfuggire l’occasione di porre ancora due domande molto frequenti:
”E dell’alga spirulina cosa mi dici? Può sostituire un integratore?
“Ormai da diversi anni gli studiosi si interrogano sulla biodisponibilità della vitamina B12 alimentare, che dipende a sua volta dalla capacità di assorbimento intestinale della sostanza e dalla sua attività metabolica. Vari studi clinici condotti in parallelo con integrazione di vit B12 di origine vegetale e vit B12 di origine animale hanno dimostrato che, non è sufficiente basarsi sui valori di vitamina B12 riportati nei valori nutrizionali dell’ alimento; piuttosto, occorre almeno a grandi linee,conoscere quali sono i cibi in cui la biodisponibilita’ della vitamina è scarsa. La maggior parte delle alghe azzurre-verdi (cianobatteri come l’alga spirulina o l’alga Klamath) utilizzate negli integratori alimentari contengono pesudovitamina B12, che risulta inattiva nell’uomo. Pertanto, questi integratori non sono adatti per integrare la vitamina B12 di origine alimentare, poiché la contengono principalmente in forma scarsamente biodisponibile. Diverse ricerche hanno dimostrato, per esempio, che la vitamina B12 contenuta nell’alga spirulina e nell’alga Klamath non è biodisponibile nei mammiferi.”
“E gli alimenti arricchiti con la B12, tipo il latte di soia?”
“Possono sostituire un integratore per chi non è in carenza?”
l’ integrazione con alimenti arricchiti e’ una possibile alternativa ma la concentrazione in essa contenuta e’ al di sotto del fabbisogno giornaliero e poi bisognerebbe anche considerare la termolabilita’ delle vitamine. La B12 e’ relativamente termolabile ma certamente non è resistente all’ esposizione alla luce.
Considerando l’ approssimazione con la quale la filiera alimentare spesso non si cura del prezioso carico che ha affidato e che poi dovrebbe offrire al consumatore non so quanto mi fiderei.. ma questo e’ un giudizio personale.
E l’ultima domanda, quantomai necessaria:
“Sei consapevole del fatto che i prodotti farmaceutici sono testati sugli animali?”
“Su prodotti che ormai hanno una storia sui benefici apportati al nostro organismo non è più necessario sacrificare qualcuno.
Siamo certi della composizione e della bontà della maggior parte dei medicamenti che ormai sono di uso comune.
La sperimentazione di cui parli riguarda le molecole di nuova generazione, quelle che non sono state sperimentate e che non hanno una statistica. Noi sotto questo punto di vista siamo al sicuro. ”
Nel corso degli ultimi due mesi, ci arrivano notizie sempre più rassicuranti dalla farmacia, e finalmente già nei primi giorni dell’anno nuovo la vitamina è pronta!
Ci rechiamo subito alla farmacia per complimentarci, e per avere qualche altra informazione.
Troviamo una bella confezione in vetro da 100 ml che contiene circa 80 ml di prodotto e costa 16,50 €. Considerato che se ne devono prendere 10 gocce (bambini 5 gocce), la confezione basterà per poco meno di tre mesi, con un notevolissimo risparmio per chi era solito acquistare flaconcini da 15 ml.
“Abbiamo usato tutto materiale in vetro, riciclabile” ci dice orgogliosa Cristina, mostrandoci il minuscolo laboratorio dove vengono create le preparazioni.
Ci presenta anche la sua collega, la dott.ssa Mezzatesta, che ha materialmente preparato la nostra vitamina.
Le domandiamo, in caso di grande richiesta, in quanto tempo può essere pronta la sostanza. “Al massimo in 72 ore.” Ci viene prontamente risposto.
Approfittiamo per chiedere anche informazioni sulla vitamina D, da tempo al centro dell’attenzione, poichè moltissimi ne sono carenti, e la luce del sole pare non bastare (cfr intervista al dott. La Monaca), e della quale avevamo già chiesto di preparare un integratore.
“Ci stiamo lavorando” asseriscono.
Ci spiegano poi che il problema della vitamina D è stato reperire delle capsule gelatinose che fossero di origine vegetale.
“Ma adesso le abbiamo trovate!” mi comunica Cristina, aggiungendo che presto sarà pronta e reperibile in farmacia.
Concludendo, ricordiamo i motivi per cui la vitamina b12 è fondamentale per il nostro organismo: in età pediatrica permette una corretta espansione cellulare in fase di crescita.
In età adulta partecipa alla rimozione dell’omocisteina, una molecola potenzialmente dannosa per il sistema cardiovascolare, e per il distretto cerebrale.
In età senile invece diviene importante per ritardare tutti i processi di invecchiamento neuroni a carico della materia grigia, a protezione do nevralgia e delle sinapsi, e come possibile alleata nella degenerazione del Parkinson. (fonte: dott.ssa Cortegiani).
Invitiamo tutti, vegani e non, a fare dei controlli periodici, e restiamo in attesa della vitamina D!