VeinCareTeam – Le varici: passato, presente e futuro

Creato il 04 dicembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Si è tenuto ieri in Sala delle Colonne, nel municipio di Torino, il convegno patrocinato dalla Città ed organizzato dal VeinCareTeam con cui tre chirurghi, Daniele Maggio, Jean Daniel Rostan e Giorgio Ovidio Bitossi, hanno illustrato con linguaggio divulgativo ed accessibile il tema di vene, varici e varicose per promuovere la prevenzione ed illustrare i trattamenti più moderni della patologia.

Una platea decisamente interessata è intervenuta più volte per richiedere approfondimenti, iniziando dal tema «Storia della malattia venosa cronica» che ha rapidamente coperto l’arco di qualche decina di secoli, descrivendo parallelamente le scoperte fatte e gli interventi utilizzati storicamente per intervenire sul doloroso problema che tocca – secondo studi italiani – almeno il 40% della popolazione e – secondo diversi calcoli anglosassoni (che si concentrano sulle fasce d’età più elevate) – quasi il 60%.

Le Varici

Il sistema venoso è circolatorio come quello arterioso, ma in particolare nelle gambe per contrastare la forza di gravità, le vene funzionano con svariati meccanismi tra cui quello delle valvole a nido d’ape. Quando una vena si ingrossa, le valvole non riescono più a chiudere e invece di andare in salita il sangue ristagna o rifluisce nel senso opposto a quello che dovrebbe seguire. In quei casi, la vena diventa non solo inutile, ma anche dolorosa, e va “rimossa”.

Al dottor Maggio si è poi aggiunto il collega Jean Daniel Rostan che ha approfondito il tema della «Prevenzione: cosa possiamo fare?», risolvendo tutti i dubbi relativi all’utilizzo di calze, leggins, gambali e qualsiasi forma di fattore che possa rallentare l’insorgenza di varici, anche nei casi di familiarità o predisposizione. A parte gli elementi “esterni”, come sempre, è stata ribadita la necessità di un sano movimento e di uno stile di vita dinamico.

Infine, il dottor Giorgio Ovidio Bitossi è andato a descrivere «Come trattare con efficacia e in maniera moderna la malattia venosa cronica». “All’inizio era lo stripping”, ovvero, a partire da inizio Novecento, si svolgeva un tipo di intervento invasivo, che prevedeva un’incisione chirurgica della gamba ed uno “strappo” dei segmenti di vena interessati. Fortunatamente dal 2005 si sono consolidate diverse tecniche assai meno invasive, che sono state descritte in termini semplici e comprensibili per tutti, che prevedono l’utilizzo di piccolissimi cateteri che vengono inseriti con una “puntura” nelle vene interessate (e monitorati attraverso l’ecografo), andando ad agire direttamente nelle parti di vena che devono essere cauterizzate. A quel punto, il catetere che sostituisce tagli ed azioni traumatiche che prevedevano poi recuperi ambulatoriali e pesanti disagi per i pazienti, permette di utilizzare laser, radiofrequenze o addirittura apposite “colle” per ottenere un risultato migliore rispetto allo stripping e risolvere il problema senza che per l’organismo ci sia bisogno di recuperi particolari. E senza – il più delle volte – neppure l’utilizzo di anestesia.

Il VeinCareTeam, che opera in diverse cliniche del Nord Italia ed è un’eccellenza nel settore flebologico, inizia così un percorso di divulgazione e prevenzione che è molto caro ai fondatori: Jean Daniel Rostan, Daniele Maggio e Giorgio Ovidio Bitossi appunto.

«Per noi è fondamentale – afferma Rostan – l’approccio al paziente, perché ogni individuo è unico e diverso dagli altri. Per questo motivo riteniamo importate condividere in modo comprensibile tutto ciò che serve sapere e a cui va incontro chi sia affetto da una patologia. Abbiamo presentato qualche tempo fa un video divulgativo per Oculus molto innovativo, ora proseguiremo incontrando le persone – anche non nostri pazienti – che vogliano avere più informazioni: soprattutto al fine di diffondere buone pratiche di prevenzione».

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