Assomiglia ad una rapa con una polpa bianca come la neve e una scorza nera come la pece.
Fa parte della famiglia delle crucifere. E' una varietà di rapa come il ravanello.
Ero curiosa di conoscere qualcosa in più di questo tubero molto raro e così ho consultato i miei tanti libri di scuola che non mi abbandonano mai.
Una piacevole scoperta ricca di tantissime proprietà benefiche e dal gusto piccantino ma non troppo.
Questa rapa contiene principi attivi quali la vitamina B e C e contiene un olio piccante che conferisce un gradevole gusto pungente e un'azione aperitiva e stimolante. Un misto fra il daikon e il rafano.
Ottimo come rimedio della tosse. In che modo? sotto forma di sciroppo con la polpa lessata della rapa messa a macerare con il miele per una notte.
E in cucina? Ottima cruda, tagliata a lamelle e condita con olio sale e pepe o mescolata all'insalata per un gusto pungente e gradevole.
Oggi ho voluto sperimentarla con i porri, le patate, il rafano per una crema calda e terapeutica.
Questa rapa ha pregi rinfrescanti e organolettici, se è vero che il povero Bertoldo "morì tra aspri duoli per non aver potuto mangiare rape e fagiuoli"
Ingredienti: per 4 persone
1 ramolaccio nero
4 patate medie
3 porri
rafano
500 ml di brodo vegetale
sale e pepe
2 carote viola
olio evo di ottima qualità
Pelate le patate e il ramolaccio con il pelapatate e tagliate la parte interna a pezzetti. Mettete in una pentola con il brodo vegetale, il sale e i porri lavati e tagliati a lamelle. Aggiungete, per un gusto più pungente, un po' di rafano grattugiato. Fate cuocere per 40 minuti (nel frattempo continuate le vostre cose. Io mentre il brodo cuoceva ho finito di scrivere un'articolo)
Quando i tuberi saranno teneri frullate con il mixer ad immersione e create una vellutata. Servite con olio evo e sfoglie di carota viola (ottenute con il pelapatate). Perché anche l'occhio vuole la sua parte.
E' una vellutata buona, calda, confortante e benefica. Cosa di meglio dopo le feste?