Febbraio 1870: in Toscana si disputa un’altra gara internazionale su due ruote. Il percorso, tra Firenze e Pistoia, è lo stesso, ma questa è davvero la prima volta.
È il giorno del debutto per i pionieri del velocipede, un mezzo che sa di progresso, di velocità spericolata, di futuro. Una gara che è anche l’ultimo grande avvenimento di Firenze capitale, capace di attrarre i primi temerari sportsmen, ma anche una folla di nobili e poveracci, anzi un’intera città incuriosita, preoccupata, affascinata.
Al di là del fatto sportivo, una storia di emozioni, divertente e commovente come quelle di altri tempi. Perché con quella mattina gelata, con quelle pedalate tra nebbia e fango, ci si congedò da un’epoca e se ne salutò una nuova, che arriva fino ai nostri giorni.
(dalla quarta di copertina di Paolo Ciampi, La prima corsa, Mauro Pagliai editore)