La festa iniziata lo scorso giovedì 7 luglio, proseguirà fino a mercoledì 27 luglio.
Saranno quindi tre settimane di festa, con musica dal vivo per i giovani, ballo in pista per tutte le età, ma quest'anno sarà soprattutto una festa "Per L'Italia", dedicata al 150° anniversario dell'Unità.
Lo spazio dibattiti ha già visto alternarsi esponenti della politica regionale, ma anche nazionale, con un programma che registrerà fino a ben 22 incontri, che hanno affrontato, ed affronteranno, temi di interesse locale e regionale, come anche di dibattito politico con respiro nazionale.
Questa sera in programma c'era la presenza di Walter Veltroni, che ha presentato il suo libro "l'inizio del buio".
La gente ha iniziato a gremire le sedie della tenda che ospita lo spazio dibattiti, quando Veltroni aveva ancora da finire di consumare la sua cena al ristorante della festa.
L’ultimo libro di Walter Veltroni, uscito in libreria a giugno 2011 per la Rizzoli, ripercorre le tragedie di Alfredino Rampi e di Roberto Peci, con l'intento di invitare il lettore a riflettere sul momento in cui i media e la comunicazione hanno cambiato per sempre il nostro modo di essere. Nel libro di raccontano due tragedie che corrono parallele tra di loro, avvenute esattamente nello stesso momento e che hanno tenuto l’Italia intera con il fiato sospeso.
Ma che sono state vissute in maniera molto diversa nell'immaginario e nella memoria collettiva.
Lo scorso 15 giugno, mentre risalivo l'appennino verso Bologna, mi capitò di ascoltare "RADIO ANCH'IO", con Ruggero Po che ospitava Walter Veltroni che presentava proprio il suo nuovo libro.
Ospiti di quella trasmissione erano Sergio Zavoli Presidente della commissione di vigilanza all'epoca Presidente della Rai, Roberto Amen giornalista del TG2, Fernando Broglio il vigile urbano che parlava con Alfredino Rampi, Roberta Peci figlia di Roberto ucciso dalle Br, Lella Mazzoli direttrice del dipartimento di Scienze della comunicazione all'Università di Urbino.
Durante la trasmissione furono riproposte anche alcune registrazioni. E la mia memoria tornò a quei giorni.
Io avevo quindici anni, un'età già sufficientemente consapevole per rendermi conto di cosa stava avvenendo.
Fu davvero un evento che entrò nella vita di tutti. Mi ricordo di essere cresciuto con la foto del piccolo Alfredino che il mio babbo aveva ritagliato dal giornale e l'aveva messa dietro il vetro della credenza di cucina.
Veltroni ha spiegato il perché del suo libro, e del titolo che gli ha dato. Per lui queste vicende segnano l’inizio del buio perchè è proprio da quel momento che le tragedie hanno iniziato a diventare di dominio pubblico e il buio ha fatto la comparsa nelle nostre case.
Un buio che nessuno di noi può dimenticare, con cui ancora oggi dobbiamo combattere anche perchè nel presente le tragedie purtroppo sempre più numerose, basti pensare ai recenti omicidi di Sarah Scazzi, Yara o Melania Rea, arrivano nelle nostre case quotidianamente.
Chiude il suo intervento, dopo aver dedicato la parte finale alla vicenda di Roberto Peci, ucciso dalle BR per ritorsione nei confronti del fratello Patrizio, che si era dissociato dalla lotta armata. E chiude indicando una particolare chiave di lettura della stagione del terrorismo in Italia, che, alla luce di quanto emerso negli anni successivi, i personaggi di quella stagione, dai brigatisti rossi ai terroristi neri, dalle bande criminali all'azione di un "certo" Stato, appaiono come attori che recitano un unico copione.
Chiusa la presentazione, Veltroni si ferma a firmare alcune copie del suo libro.
Io me lo sono fatto firmare prima dell'inizio. Gli ho ricordato che ci eravamo incontrati a Pieve Santo Stefano, lui a presentare il suo libro del 2006, "La scoperta dell'Alba", io finalista del Premio Pieve di quell'anno.
Molte, tra le persone che hanno assistito all'incontro, si sono fermate a discutere, sulle panchine della piazza.
C'è un po' di delusione. Molti si aspettavano di sentirlo parlare della difficile situazione attuale.