1979
Turchia
Regia: Naki Yurter
Il "rape and revenge" non è certo un genere che ha l'originalità dalla sua, l'evolversi delle vicende è sempre quello di violenza e conti da far pagare, una situazione che all'exploitation ha fatto sempre comodo.
Il lavoro ora trattato è un corrispondente turco del più celebre I Spit on Your Grave (Non violentate Jennifer, 1978), con la bella donna stuprata che si vendicherà amaramente; niente spoiler da inserire, è la trama strandard.
Davvero povero sotto vari fronti, sono più d'una le situazioni inverosimili e troppo sbrigative. La protagonista subisce la brutalità troppo remissivamente, in più deve incassare un lutto che viene liquidato con troppa fretta, oltretutto il senso dello stesso è abbastanza strano. I fautori del crimine sono abbastanza laidi, già il primo incontro la vittima li aveva bene stimolati, ma poi il tutto avviene in un momento di apparente tranquillità.
Gli omicidi vendicativi sono visivamente da due soldi, solo uno è salvabile per freddezza, ma compiuto con un coltello sporco di sangue prima del tempo, altri sono caratterizzati da eccesso di staticità delle vittime, ed un caso in particolare viene solo suggerito, neanche con tanta meticolosità, a dire il vero. Fra riprese "nervose" e zoom artistici e non a iosa, interpretazioni mono espressive e musiche utilizzate presumibilmente senza averne il permesso, si va avanti.
Cosa di non secondo piano è la presenza di qualche inserto erotico soft, anche abbastanza prolungato, un paio di volte grottescamente musicato da Pulsar di Vangelis. Si può dire che, alla fine, l'essenza del film è solo la messa in mostra di atti carnali e grazie della protagonista, Zerrin Doğan, non alla sua unica esperienza del settore, che sotto forma di vendicatrice assurge un ruolo da fatale aggressiva, che non si fa problemi neanche a giacere nuovamente, ma di sua spontanea volontà, con uno dei carnefici.
Più sexploitation che altro, interessante per dare un'occhiata al panorama cinematografico e sociale turco del periodo, che faceva versioni nazionali di film ben più blasonati, un antesignano dell'Asylum.
Su qualche fonte confuso con Öyle bir kadin ki, per via dello stesso regista e della stessa protagonista.