Vendita immobili e finanza creativa.

Creato il 28 luglio 2011 da Marcoianes

Apprendiamo, dai quotidiani, che il comune di Trento intende fare cassa vendendo alcuni stabili che non sono più utilizzabili. Personalmente, credo che sia importante monetizzare anche con la vendita di immobili che non servono all'amministrazione, ma resto perplesso sul metodo, che tende sempre a fare cassa per coprire le esigenze immediate. La domanda, in sostanza, è: "quali progetti per il futuro, quando avremo venduto tutto il vendibile e avremo ancora bisogno di moneta?" Mi sembra che la classe politica, locale e nazionale,sia tutta tesa a coprire le spese correnti immediate, ma manchi di lungimiranza e di progettualità. Manca una strategia a medio e lungo termine, tale da garantire entrate future e, soprattutto, controllo degli sprechi e delle risorse pubbliche. Possibile che, sempre, si pensi solamente alle esigenze immediate, che pure vanno prese in considerazione? Nelle finanziarie o manovre nazionali si pensa ad incassare con aggiunte di aliquote o tasse varie,mentre a livello locale si parla di aliquote IRPEF aggiuntive e di vendite di immobili. Mi piacerebbe anche leggere, ogni tanto, di qualche idea che preveda investimenti per il futuro, affinché fra qualche anno non ci si trovi costretti anche a rivendere, magari, qualche palazzo storico, per sostenere le spese fisse del comune. Dunque, quali strategie per il futuro? Davvero me lo chiedo e, credo se lo chiedano anche molti altri cittadini. Sarebbe buona cosa programmare investimenti che producano introiti per le casse comunali,oppure che generino risparmi di risorse. Aspettiamo risposte programmatiche e non demagogiche a queste piccole provocazioni e riflessioni di noi semplici cittadini. Quale programmazione per il futuro? Qualche idea ci sarebbe in ambito energetico,con lo sviluppo del piano energetico comunale,dove si potrebbero individuare investimenti nella produzione di energia che porterebbero moneta nelle casse comunali, grazie agli incentivi statali;oppure programmando tagli mirati al risparmio energetico comunale con lo studio del piano regolatore di illuminazione pubblica,che porterebbe ad individuare linee guida di ottimizzazione dell'energia e quindi conseguente recupero di risorse finanziarie per le casse comunali. Sono solo alcuni spunti,dati da un semplice cittadino;perché non provare a percorrere queste vie,diverse dalle tradizionali che perseguono solo aggiunte di prelievo fiscale a carico dei cittadini? Non mi sembra che strade come questa siano state esplorate finora. Che aspettiamo,visto che le finanze pubbliche languono?

Marco Ianes


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