Venditori di calzini, ovunque, ormai qualcuno te lo trovi anche sotto casa: suonano al citofono, rispondi, ed è lui, la nuova frontiera del calzino. I componenti di questo esercito, vestiti all’ultima versione della moda tamarra, in missione non soltanto a Napoli e in Campania, ma pure in altre regioni italiane, si contraddistinguono per essere particolarmente maleducati ed asfissianti – ti seguono in strada per metri, cantilenando la solita storia della mancanza di lavoro, della fidanzata incinta, dei bambini a casa, e “almeno non vado a rubare”. Interessante è inoltre il modo attraverso cui abbordano i potenziali acquirenti, poiché non ti sbattono subito in faccia la richiesta di comprare i calzini, ma questa arriva al termine di un mini discorso che ha lo scopo di impietosire – quello più abile cui ho assistito era rivolto a una donna con figli al seguito: “mammà, che occhi belli, occhi belli anima bella, pure io tengo a casa occhi belli di criaturi che vogliono mangiare”.
Tutto giusto, magari è vero che si tratta di ragazzi che non riescono a trovare lavoro, con problemi economici, ma almeno non siano così tanto invadenti, maleducati al punto di rivolgere l’insulto al poveretto a cui i calzini non servono proprio. Questi calzini, poi, dove li vanno a prendere? Certamente uno non si aspetta la qualità più eccellente dal venditore di strada di tale articolo, però si spera almeno che non siano capi trattati con prodotti tossici. Altra questione è quella del rapporto con la malavita. È noto che sono le organizzazioni criminali ad avere il controllo sui venditori di strada, o almeno sulla maggior parte di essi, come per esempio coloro che espongono borse, cappelli, cinture e articoli vari, così come sono controllati e piazzati strategicamente i lavavetri, i venditori di fazzoletti, i parcheggiatori abusivi e persino i finti poveri che fanno l’elemosina (alcuni tuttavia, è doveroso sottolinearlo, purtroppo sono poveri veramente).
Allora che bisogna fare con questi venditori di calzini? Come per tutte le altre “figure professionali” abusive di strada dovrebbero essere, ovviamente, le forze dell’ordine a preoccuparsene, che non hanno bisogno di denunce, anzi, sono così ben a conoscenza del problema che qualche volta è possibile vedere uomini in divisa contrattare per abbassare il prezzo di un profumo, di una cintura o altro, richiesta cui i venditori solitamente accondiscendono, arrivando addirittura a “omaggiare” il servitore dello Stato con un regalo.
Ecco infine una simpatica parodia, che ha come protagonista un simpatico Fabrizio Cerrone nelle vesti, appunto, di un venditore di calzini.