di Ciuenlai
E’ da un anno circa che i due si “nasano” con un obbiettivo comune e ambizioso sullo sfondo, la creazione di un, ancora non ben definito, soggetto politico della sinistra e dei progressisti del secondo millennio. Vendola ha smesso di fare la concorrenza al Pd, Bersani di avere paura dell’Opa di Sel. Ad entrambi piace il programma di Hollande. Il primo può mettere sul tavolo la “ciccia” del Pd, il secondo il companatico di una classe dirigente più presentabile e spendibile. Insieme sembrano intenzionati, ad unirsi per battere prima la destra interna al centrosinistra (Renzi) e poi a proporsi per il Governo del paese. Un disegno che nelle sue connotazioni generali, può trovare anche un certo consenso in una sinistra sfinita da lotte decennali. Come si vede c’è tanta carne per aprire un grande dibattito. Ma, come al solito, si discute più su congetture che su cose concrete. Soggetto nuovo della sinistra ma come, con chi e per cosa? E come si fa? Unificando Pd e Sel? Partendo da questo Pd (e rinunciando in partenza alla sinistra)? Azzerando tutto mettendo insieme partiti, componenti, movimenti e singole personalità? E soprattutto è un obbiettivo credibile, visto che già molti democratici hanno detto che il partito dei progressisti già c’è ed è il loro (Sic)? E, ancora, alle elezioni quali sono, in questo quadro, le liste del centrosinistra? E soprattutto che fa la sinistra se una nuova legge elettorale elimina l’obbligo di coalizione e alza il tetto dello sbarramento? Mancano undici mesi e siamo ancora agli approcci, agli accenni, a tutti quei detto e non detto presenti nella relazione di Bersani e nell’intervista di Vendola. Ma la strana coppia degli ex concorrenti soprattutto nei contenuti e nei propositi di rinnovamento deve dimostrare che il coraggio di osare non è stato definitivamente riposto in soffitta. Perché l’impressione è quella di trovarsi di fronte ad una semplice anche se robusta operazione di maquillage. Di fronte ad uan crisi strutturale, basterà una normalità ripulita, con un pizzico in più di sinistra e qualche candidatura diversa a disinnescare la grana Grillo e a battere i Montezemolo di turno? Non credo proprio!