OGNI MESE RICEVO SIA PER POSTA ORDINARIA CHE PER EMAIL, LA RIVISTA "IL LIBRAIO", FONTE PREZIOSA PER AGGIORNAMENTI SU NOVITA' LIBRARIE.
LA NOVITA' SEGNALATAMI CHE PROPONGO PER QUESTO Venerdì del libro 10 ottobre, un forte romanzo, un libro che mi ha incuriosito sia per la giovane età dell'autrice, Valentina D'Urbano, sia per il consiglio della Rivista IL LIBRAIO. Acquistarlo non è ora nel mio budget...allora ecco la Biblioteca del mio Quartiere, fornitissima anche delle novità...
Autore: Valentina D'Urbano
Editore: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2014
Collana La Gaja scienza
....UNA STORIA CHE MI HA ATTRATTO SUBITO...
Gennaio 1991. Valentino osserva le nuvolette di fiato che si disfano contro i finestrini appannati della vecchia Tipo, l’auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, e non è l’unica cosa che gli rimane di lui. C'è anche quell’idea che una vita diversa sia possibile. Ma Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui anche la casa ti può essere portata via se ti distrai un attimo. Perciò, non resta che la famiglia. Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. Anna, a soli trent’anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. Vadim, con la mente di un adolescente nel bel corpo di un ventenne. Alan, il maggiore, l’uomo di casa, sempre arrabbiato con ferocia quanto lo è l’amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c’è anche lei, Delia. Più grande di lui, bellissima – ma te ne rendi conto dopo un po'- e poi non è della Fortezza. Ed è questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona
L'AUTRICE
...una trascinante prosa che rende il romanzo uno di quei libri che ti fanno rimanere appiccicata alle sue pagine, una rabbia di fondo che ti penetra nelle ossa, una tendenza a dire le cose senza "distrazioni" letterarie, con la sola forza della verità vista e raccontata. Moltissime sono le sensazioni che mi ha lasciato questo libro. Innanzitutto il contesto nel quale è ambientato....io stessa abito in una zona periferica di una grande città...con le stesse problematiche ... Vi si racconta di una miseria senza possibilità di uscita se non attraverso "lavoretti facili", ma miseria "ricca" della "dignità di chi non ha nulla da perdere". Dignità di una famiglia che sa di poter contare sul proprio legame, perchè, come l'autrice stessa scrive, è la famiglia l'unica certezza e 'unica forza che può proteggere i suoi membri dall'esterno: li conosce, li ama, comunque.«L’amore, quello vero, è quello che la gente nasconde. Quello che rende fragili e cattivi, quello che rende meschini. Quello che rende avidi. Disposti a tutto. L’amore è scuro, vischioso, è il sangue che si addensa e chiude i contorni di una cicatrice.»«L’amore di una madre non si può descrivere né quantificare. Non si divide mai, si moltiplica.»
«C’era quella cosa che cresceva dentro, che li spingeva l’una verso l’altro, quella cosa a cui ancora non avevano avuto il coraggio di trovare un nome, ma sapevano benissimo cos’era.»«Io ti proteggo. Se siamo soli è finita, il mondo qui fuori è spietato, può farci a pezzi. Se restiamo insieme invece siamo più forti,siamo noi gli spietati. Se restiamo insieme, ci salviamo.»«Si sommano i giorni, si sommano le assenze. Eppure un giorno le mancanze diventeranno immagini sbiadite. È per questo che riesce ancora a tenersi vivo.»
Un romanzo che consiglio a chi vuole addentrarsi in storie e personaggi forti senza rinunciare al potere dei sentimenti.