PER QUESTO VENERDI' DEL LIBRO voglio fare una breve Rassegna di due libri che trattano di cibi e ricette ed in una delle pagine più celebri e citate della letteratura, ecco il sapore e il profumo di una madeleine,
LA PAGINA DI "DONNA MODERNA"
improvvisa e travolgente sinestesia che riporta alla memoria l'autore, Marcel Proust, la sua infanzia.
o della straordinaria armonia sonora delle grida dei venditori del mercato di Parigi;
Mme de Villeparisis
o addirittura del pranzo dalla duchessa di Guermantes,
infine della serata da Mine Verdurin nella Prigioniera
Insalata di patate, piccante
3 grosse patate lesse 2 uova sode 4 cetriolini sott’aceto1 cucchiaio di senape olio extravergine d'olivaTabascomaionese 50 -70 gsale e pepe
Pelare le patate, tagliarle a pezzetti e schiacciarne la metà. Tritare i cetriolini. Sgusciare le uova e dividere i tuorli dagli albumi, poi tritare gli albumi. Mettere i tuorli in una ciotola, e amalgamarli con con la maionese, la senape, l’olio e qualche goccia di Tabasco, del sale e pepe macinato al momento. Riunire in un’insalatiera le patate, i cetriolini e gli albumi, aggiungere la salsetta piccante appena preparata, mescolare con cura. Aggiustare di sale e mettere in frigorifero per circa un’ora prima di servire. Il secondo personaggio della Rassegna di libri che trattano di cibi e ricette che voglio citare è Joyce, artista goloso ed il suo romanzo Ulisse
Bloomsday - Dublino
«Mr Leopold Bloom mangiava con gran gusto le interiora di animali e di volatili. Gli piaceva la spessa minestra di rigaglie, gozzi piccanti, un cuore ripieno arrosto, fette di fegato impanate e fritte, uova di merluzzo fritte. Più di tutto gli piacevano i rognoni di castrato alla griglia che gli lasciavano nel palato un fine gusto d'urina leggermente aromatica».E’ giovedì 16 Giugno 1904, nel testo di Joyce. Ogni 16 giugno, per ricordare il capolavoro di Joyce, «a Dublino – spiega il quotidiano di El Mundo di Madrid – migliaia di appassionati dell’Ulisse percorrono a piedi lo stesso tragitto fatto da Bloom
che, imitando l’eroe omerico, deambula per le strade della capitale irlandese per poi tornare a casa, al tramonto, dall’infedele moglie Molly» Le guide turistiche indirizzano il turista (come mi ha raccontato Flaminia la cui famiglia è fan a sempre di questo autore) a percorrere il sinuoso vagabondare per le vie e le piazze della loro città del moderno Ulisse. La celebrazione rappresenta quasi un ripensamento tardivo verso l'autore rifiutato ed accusato di aver tradito la patria irlandese, ed anche nei confronti del libro respinto e proibito (il romanzo potè entrare nelle librerie solo nel 1966, 44 anni dopo la pubblicazione).
L'ITINERARIO DI JOYCE E DEL SUO ULISSE
Ed all’alba di quel 16 Giugno Leopold si incammina per il suo vagabondare nella città e nel mondo. Uomo comune e senza qualità. E subito Joyce "ci fa sentire" l’allegro vivace di una sinfonia del cibo, che tornerà più volte ad emergere nel tessuto narrativo del romanzo. La trama è costituita da una giornata qualunque di un uomo qualunque, l’uomo massa del mondo moderno, il moderno UlisseCosa attrae in Joyce? La caratteristica che mantiene e conserva gelosamente del vecchio Ulisse cioè la sua curiosità, nel dire, nel fare, nello scoprire, nell’osservare. UN passo molto simpatico: All’inizio della seconda parte dal titolo Odissea, Bloom inizia a preparare la colazione alla moglie che è ancora a poltrire sotto le coperte, riflette su cosa preparare ed alla fine opta per un the con qualche fetta di biscottata imburrata, ma il suo pensiero e il desiderio culinario lo portano con la mente ad un pasto molto più sostanzioso che lui preferisce oltre ad una cucina sostanziosa:"Gli piaceva la spessa minestra di rigaglie, gozzi piccanti, un cuore ripieno arrosto, fette di fegato impanate e fritte, uova di merluzzo fritte. Più di tutto gli piacevano i rognoni di castrato alla griglia che gli lasciavano nel palato un fine gusto .... I carboni si arrossavano. Non le piaceva il piatto troppo pieno.Giusto...La gatta intenerita girò attorno a una gamba del tavolo con la coda ritta"(pag.53)