Venerdì del libro (168°): BISCOTTI E SOSPETTI

Da Marisnew
Cara Lilli,

per seguire anche questo venerdì l'iniziativa di HomeMadeMamma ti parlo di un romanzo che ho terminato pochi giorni fa: BISCOTTI E SOSPETTI di Stefania Bertola.Conoscevo di nome questa autrice e in verità avevo intenzione di leggere il suo "Ne parliamo a cena", ma invece mi è capitato tra le mani quest'altro suo romanzo e ho iniziato da qui.E' stata una scoperta piacevolissima. Sono felice quando scopro un autore/autrice che mi piace perchè significa che ho altri libri da leggere e da apprezzare ;-)Biscotti e sospetti è un romanzo con una storia che in realtà è un intreccio di più storie accomunate dall'avere come protagonisti i condomini di una palazzina di Torino. A partire dalle due sorelle Chiarelli, Violetta e Caterina: l'una riflessiva e pacata, commessa di una libreria, e l'altra stravagante, romantica e impulsiva, sarta specializzata in vestitini osè per bambole gonfiabili nonchè rappresentante di oggetti singolari e strambi quanto lei.Se a loro due aggiungi la donna con tre figlie piccole, lasciata dal marito per una ventenne, che arrotonda il mantenimento facendo la maga che legge i tarocchi; il compassato imprenditore che dopo una tragica storia d'amore sta cercando di rifarsi una vita con la neo-moglie indiana, così silenziosa e incomprensibile; il latin lover, architetto e arredatore, apprezzato maestro del cattivo gusto...più una manciata di inconsueti personaggi che fanno da contorno...beh, ecco che hai il giusto mix di originalità e sorprese.Un libro piacevolmente caotico (anche perchè si passa da una scena all'altra a volte senza preavviso, nel bel mezzo di un momento clou) in cui tutti hanno a che fare con tutti in qualche modo e in cui il senso dello humor dell'autrice fa capolino spesso e volentieri, con una vena di mistero che prende il via da un evento improvviso e inatteso. Un libro adattissimo per staccare la spina e rilassarsi.

Ha avuto il merito di farmi sorridere e in alcuni passaggi proprio ridere (da sola, sì, come una scema) e non è da tutti.

Sono consapevole che questo tipo di lettura può non piacere e di certo c'è chi avrà storto il naso dicendo che è banale e sconclusionato.A me è piaciuto, Lilli. E mi ha fatto venire voglia di leggere altri romanzi della Bertola.



<<Il giorno dopo, tornando a casa con la spesa, Violetta pensò di avere le allucinazioni, come il suo maestro di canto, che vedeva spesso un elfo seduto sul suo pianerottolo, intento a fare le parole crociate. Lei invece stava guardando, nel bel mezzo del giardino di una casa collinare, una principessa indiana prelevata direttamente dagli sceneggiati di Sandokan. [...] Non si mosse e non disse una parola al passaggio di Violetta, che entrata in casa notò con sollievo Caterina alla finestra. Guardava anche lei la principessa, mangiando una mela. Quindi non era un miraggio.>>
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