scusa il silenzio dei giorni scorsi, ma forse avrai intuìto che le cose non sono andate esattamente bene con l'evoluzione del virus gastrointestinale...
La prima festa di carnevale in programma, quella di ieri all'asilo, purtroppo è saltata perchè il monello da martedì sera invece di migliorare è andato peggiorando e gli è pure salita la febbre a sfiorare i 39, con nausea tale da non poter neanche bere della semplice acqua....povero cucciolo! Oggi va benino, ricominciando a mangiare man mano riacquisterà pure le forze. La monella si è rimessa prima di lui, ma comunque ha qualche strascico di debolezza.Fatta questa premessa-bollettino medico, oggi è venerdì e non vorrei saltare di nuovo l'appuntamento con l'iniziativa di HomeMadeMamma, per cui mi accingo a parlarti dell'altro romanzo della Gamberale che ho letto a inizio anno: PER DIECI MINUTI.
Mi è piaciuto un pò meno rispetto al primo incontro (Le luci nelle case degli altri) fatto solo poche settimane prima con questa autrice.In questo caso la storia non ha quella sfumatura, quell'alone di mistero che aveva l'altra, ma non è questo il motivo. Ci arriverò dopo.
In realtà, devo dire che è interessante il messaggio lanciato dal libro, perchè si tratta di una storia in cui la protagonista, una giovane scrittrice, si trova all'improvviso a vivere un momento di totale disorientamento e vede sgretolarsi le proprie certezze come il suo matrimonio, il suo lavoro presso una rivista, la sua vita abitudinaria e rassicurante nel paese natio: si ritrova abbandonata dal marito, sostituita al lavoro, da sola in un appartamento in centro a Roma.
Interessante è non tanto tutto ciò che le è capitato, quanto la soluzione o meglio il tentativo di soluzione per superare la profonda crisi propostole dalla sua analista: fare ogni giorno, per un mese, qualcosa di mai fatto prima. Ogni giorno...per dieci minuti.
Ed è interessante anche come man mano la protagonista, inizialmente scettica, vada ad acquistare maggiore sicurezza, conosca sempre più se stessa, si sbizzarrisca a trovare le cose a cui dedicare i suoi dieci minuti quotidiani, dalle più banali (tipo dipingersi le unghia di fucsia) a quelle più importanti (tipo ascoltare davvero con attenzione i problemi di sua madre).
Tutto questo circondata da personaggi che condividono con lei in qualche modo questa esperienza, dalle sue amiche storiche, al bizzarro amico omosessuale, al ragazzo minorenne di colore che vive in un istituto tipo casa famiglia e trascorre il fine settimana da lei, che gli fa quasi da affidataria part-time.
La protagonista si chiama Chiara. Guarda un pò. E infatti la Gamberale ha dichiarato di aver scritto una storia in parte autobiografica, mescolando personaggi reali a personaggi inventati. Ma la cosa importante è che l'esperienza del gioco dei dieci minuti l'ha fatta davvero, lei. E la consiglia a tutti.
E io stessa leggendo il libro mi sono convinta che potrebbe essere qualcosa da tentare, anche se magari non è che si stiano vivendo momenti particolarmente drammatici. Da tentare proprio per aprire nuove prospettive, per lasciare che la vita ci coinvolga in qualcosa di nuovo e di stimolante. Per non dare tutto per scontato, ecco.
Tutto interessante. E la lettura è stata piacevole e mi ha regalato ore di relax con un bel tocco di orginalità. Ma perchè allora ho premesso che questo libro mi è piaciuto meno del precedente che avevo letto della stessa autrice?Probabilmente, per andare proprio ad analizzare fino in fondo, ho trovato che non tutti i capitoli sono stati all'altezza della storia: nel senso che ho riscontrato dei momenti di stasi nel racconto, un pò superflui forse, e poi non mi ha convinto il personaggio del marito, che dopo la fuga con un'altra poi ritorna e cerca di rientrare nella vita di Chiara. Non perchè non sia verosimile che capiti una cosa del genere, ma perchè è il loro rapporto proprio che non mi ha preso, non mi ha fatto immedesimare nella stuazione e mi ha lasciato un pò indifferente. Ho di gran lunga preferito tutte le cose non legate direttamente al marito, i legami di amicizia, quelli consolidati e quelli nati con persone inizialmente insospettabili come l'estetista, ad esempio. E i capitoli relativi all'insolito e bellissimo festeggiamento del Natale (perchè il mese del gioco dei dieci minuti parte dal 3 dicembre e finisce il 3 gennaio).Insomma, pur se con qualche piccola riserva, è stata una lettura che mi ha dato spunti di riflessione senz'altro, di cui non mi sono pentita! E che mi ha dato modo di conoscere più a fondo la Gamberale, mettendomi la curiosità di leggere ancora i suoi scritti, come mi ha già consigliato di fare la mia cara amica Stella.Quando sarà....te ne parlerò :-)I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI