Per quest’appuntamento settimanale del venerdì del libro di Home made mamma, stavolta voglio raccontare delle intense emozioni scaturite dalla lettura di una raccolta di racconti di Primo Levi, che va sotto il nome de “Il sistema periodico”. Racconti datati in un certo senso, perchè editi nei lontani anni ’70, sotto i tipi di Einaudi, ma sempre attuali e coinvolgenti.
Aldi là dell’esperienza umana come testimone di Auschwitz, la vita di Primo Levi si dipana e si rivela tramite questi racconti, circa una ventina, in cui ripercorre la sua attività professionale, mentre oltre allo spazio per ricordi e frammenti di vita vissuta, si mescolano anche gustosi e originali racconti: a ogni elemento chimico è legato un momento di vita, o un’emozione inventat oppure ancora un’esperienza realmente vissuta. In un caleidoscopico alternarsi di fatti e situazioni, non necessariamente cronologicamente collegate tra loro, e tra tutti i racconti quello che lasciano un segno indelebile per me sono stati almeno un tre: quello sul Cerio in cui ricorda gli stratagemmi usati per sopravvivere nel lager, quello sul Fosforo – e l’impossibile ricerca di una cura di origine vegetale per il diabete sotto ponendo poveri conigli ai test più disparati con esilaranti conseguenze – e infine Oro, dove la prigionia di Levi partigiano si tramuta in uno straziante e disperato sentimento verso la libertà perduta.
Perchè leggere Levi allora? Per ritrovare a distanza di tempo uno scrittore compiuto, a tutto tondo. capace di trasmettere ideali, sensazioni, soprattutto impegno nella professione scelta a dispetto di tutte le avversità piovutegli addosso. Con uno stile di ampio respiro, mai banale e mai “antico” , ha reso vivo una materia, la chimica, come nessun altro scienziato secondo me.
e aggiungo che se lo avessi letto ai tempi del liceo, forse avrei cambiato indirizzo di studi!