Venezia 72: tributo al regista messicano Arturo Ripstein

Creato il 26 agosto 2015 da Af68 @AntonioFalcone1

Arturo Ripstein

La Biennale di Venezia ha annunciato oggi, mercoledì 26 agosto, la consegna di una targa speciale ad Arturo Ripstein per celebrare il cinquantesimo anno di attività del grande cineasta messicano.
La cerimonia si terrà in occasione della presentazione alla 72ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del suo nuovo film, La calle de la amargura, prima della proiezione, prevista per le ore 22.00 di giovedì 10 settembre, in Sala Grande. Nato a Città del Messico nel 1943, Ripstein ha dato vita, insieme a Felipe Cazals e Rafael Castanedo, al gruppo Cine Indipendente de México, prediligendo in particolar modo un’idea di cinema volta alla sperimentazione, offrendo quindi spazio ad un particolare linguaggio filmico che nel corso degli anni ha attinto dalla tragedia popolare, rielaborata attraverso il genere del melodramma, come ha ricordato il Direttore della Mostra Alberto Barbera nel commentare l’assegnazione del suddetto riconoscimento:

Una scena dal film “La calle de la amargura”

“Arturo Ripstein è il regista più vitale, tenace e originale della generazione che esordì a metà degli anni Sessanta, erede dell’epoca d’oro del cinema messicano di studio e precursore della nuova generazione di autori contemporanei come Carlos Reygadas, Guillermo del Toro e Nicolas Pereda, ciascuno dei quali, a modo suo, riconosce il debito profondo contratto con la sua opera.
In capo ai tanti film indimenticabili, la maggior parte dei quali scritti a quattro mani con Paz Alicia Garciadiego, Ripstein ha dato vita a un universo inquieto e doloroso, popolato di personaggi pateticamente in bilico sull’orlo di un abisso nel quale sono destinati a precipitare. La singolare commistione di bellezza e brutalità, compassione e violenza, ironia e melanconia, conferisce al suo cinema una dimensione del tutto personale, che affonda le radici nella tragedia popolare e nelle suggestioni del melodramma, sapientemente rielaborate.
Elementi che si ritrovano, con intatta forza e bellezza, anche nel suo ultimo film, che la Mostra ha il piacere di presentare in prima mondiale”.


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