Venezia: croste vendute per grandi opere. 180 tele sequestrate e tre arresti.

Creato il 03 maggio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Erano convinti di avere in casa opere di maestri del Futurismo, come Balla o Delpero, o di un 'mostro sacrò come Modigliani; in realtà, avevano delle «croste». Sono stati tanti gli appassionati d'arte a cadere nella trappola di una organizzazione di falsari sgominata dalla guardia di finanza di Venezia
Le Fiamme Gialle hanno eseguito provvedimenti restrittivi emessi dal gip di Rovereto Monica Izzo su richiesta del pm Fabrizio De Angelis nei confronti di Andrea Guarnieri, 51 anni, residente ad Abano Terme (Padova), ma domiciliato a Latisana (Udine), Alberto Faldini, 63, e Massimiliano Grossi, 33. 
Gli ultimi due erano stati arrestati nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un'indagine sull' estorsione patita da un commerciante d'arte al quale avrebbero sottratto circa 80.000 euro. 
Oltre ai tre sono stati denunciati due veronesi, A.G., 67, e I.S., 56, e un trentino, L.C., 73 che avrebbero avuto il compito di commercializzare le opere d' arte contraffatte sia tramite canali ufficiali (gallerie e case d'aste) che sul mercato clandestino. L'indagine della magistratura di Rovereto è iniziata nella primavera del 2011, quando gli inquirenti sono venuti a sapere dell'esistenza di numerose opere d'arte del primo Novecento, la maggior parte ricondotte ad una fantomatica collezione 'Dondi dell'Orologiò di Padova della quale Guarnieri si sarebbe fatto passare come erede. 
Grazie anche alla collaborazione di archivi e fondazioni che tutelano gli artisti, i finanzieri hanno analizzato la documentazione storica a corredo delle opere, che aveva permesso di ottenere la certificazione di autenticità, risultata falsa. 
Nel frattempo però decine e decine di quadri di Baldessari, Balla, Modigliani, Delpero e Gino Rossi erano stati piazzati ad appassionati di Verona, Trento, Rovereto, Treviso, Marcon, Venezia e Udine. 
Le Fiamme Gialle nella quindicina di perquisizioni hanno sequestrato 180 tele ma anche opere in fase di rifinitura ed 'attrezzi del mestierè come colori, pennelli, carte e documenti storici, cataloghi di vari artisti e una vecchia macchina da scrivere con cui Faldini avrebbe preparato la documentazione falsa che attestava la provenienza, assieme ad altro materiale usato per la falsificazione.

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