"Guardatevi intorno: strade piene di buchi e dossi, montagne di spazzatura accumulata, acque nere che spurgano dai tombini e lungo le strade, autostrade prive di guardrail ed illuminazione, zone industriali quasi completamente ferme, qualsiasi forma di commercio paralizzata. Oggi il Venezuela è un paese abbandonato, distrutto, sporco e buio. Questo generale degrado è ormai più che chiaro agli occhi di tutti i venezuelani che si vedono costretti ad interminabili code per comprare cibo per i propri figli, se non anche per rivenderli, sempre che non importi loro perdere ore aspettando il proprio turno persino per comprare quattro stracci in uno dei negozi presenti nel centro commerciale Sambil. Quando un popolo baratta la propria dignità per un piatto di lenticchie, significa che si è ormai fottuti.
Succedono sempre più cose strane e ormai sappiamo che chiunque si rifiuti di viverle è anche chi sta preparando i bagagli pronto ad abbandonare il paese, certo che dovranno trascorrere moltissimi anni prima che la situazione si sistemi. Coloro che invece si adattano, accettano, si conformano, sono quelli che al contrario fanno sì e permetteranno che questa situazione continui.
Quanti più venezuelani in grado di ribellarsi alla sottomissione e all’umiliazione quotidiana imposte dalla dittatura ci saranno, quanta più gente non sarà più disposta a sprecare il proprio tempo in code di ore per comprare un litro di latte e sentirsi dire di non poterlo avere per il fatto di aver già acquistato altro latte nel corso della stessa settimana, quanto prima si uscirà da questa atroce situazione.
La formula è quella del libretto di razionamento cubano e sappiamo ormai molto bene quanti morti di fame ci siano a Cuba.
Come possiamo abbassare la testa ed omologarci a vivere un’esistenza così caotica, dovendo affrontare code infinite, rischi costanti, attese insopportabili persino per ottenere un documento o ottenere qualsiasi forma di permesso. Questo controllo assoluto ha portato ad un’inefficienza assoluta.
C’è corruzione anche quando si ha la necessità di fare un passaporto (un diritto di ogni cittadino, che il governo dovrebbe oltretutto rilasciare a titolo gratuito), tanto è vero che se si desidera ottenere questo documento bisogna regalare ai vari funzionari fino a 25.000 bolivares.
Un paese dove le code esistono persino per partorire (famoso e triste il caso della poveretta che aveva dovuto partorire sul marciapiedi fuori dall’ospedale) e paradossalmente anche per chi muore, già che non c’è pace nemmeno per chi passa a miglior vita e non ci sono né sepolcri e urne disponibili né gas o forni crematori perché l’impresa della Guayana che seguiva queste attività è fallita.
Un paese dove non ci sono più automobili, cibo, dollari, né biglietti aerei.
Qualsiasi forma di commercio è impensabile per via delle scelte a cui bisogna sottostare, alle ispezioni senza ragione, alle multe continue ed ingiustificate.
Le poche imprese che resistono sono sotto del 40% a livello produttivo.
Nessun servizio pubblico funziona, che sia l’elettricità, il gas, l’acqua, i trasporti, la sanità o l’istruzione. La cosa peggiore è che l’inettitudine si accompagna al fanatismo ed il governo ci giura che i medici cubani sono il meglio del meglio, che la collezione del bicentenario supera di gran lunga l’enciclopedia britannica e che il popolo sopporta e supporta il chavismo e tutto questo orrore perché “Chavez vive e la lotta continua”.
Di come un paese ricco come il Venezuela sia arrivato a tali estremi bassissimi si spiega solo quando si vede la qualità della gente che sta conducendo il nostro paese. Gente che non solo non capisce le motivazioni per cui il popolo si lamenta, ma osteggia persino il diritto di protesta dei cittadini indignati per la tanta, troppa, sofferenza causata da un pessimo governo. Vigliacchi più preoccupati dalle intenzioni violente del popolo che dai suoi diritti o desideri più che legittimi di poter riavere indietro una vita decorosa nel proprio paese.
Inefficienza totale e corruzione, una corruzione mai vista prima.
Questo è oggi il Venezuela”.
Tratto da: Foro Noticiero Digital
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Famiglia atipica is better than no famiglia
C’era bisogno di un’altra opinione, un altro sproloquio, un altro post sulle famiglie atipiche? Sicuramente no. Avevate bisogno che io mettessi nero su bianco... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Gynepraio
OPINIONI, TALENTI -
“Hic Rhodus, hic salta” – Grecia, Tsipras e la democrazia col culo del popolo
Il titolo dell’Huffington Post del 28/06/2015 “Hic Rhodus, hic salta” [“Qui [è] Rodi, salta qui”. Il senso traslato è “Dimostraci qua e ora le tue affermazioni”. Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Carusopascoski
OPINIONI, SOCIETÀ -
Troppo presto, o troppo tardi?
Ancora una volta si pone la questioneQuando scoppierà la grande bolla di liquidità in cui si trova il sistema finanziario mondiale? Leggere il seguito
Il 28 giugno 2015 da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
Esiste veramente il debito pubblico italiano o è una bufala per fregarci?
ABBIAMO VERAMENTE SEMPRE VISSUTO “AL DI SOPRA DELLE NOSTRE POSSIBILITA’”? Ogni giorno in tv qualcuno ci ripete la solita litania: la colpa della crisi è tutta... Leggere il seguito
Il 28 giugno 2015 da Nino Caliendo
ATTUALITÀ, OPINIONI -
L’Italia, dopo Irlanda e Stati Uniti….
Irlanda e Stati Uniti nel giro di un mese hanno fatto diventare il dibattito sulle unioni civili in Italia una discussione da XX secolo. Leggere il seguito
Il 27 giugno 2015 da Cristiana
DIARIO PERSONALE, OPINIONI -
Tasse troppo alte, e se lo dice la Corte dei Conti…
Le tasse troppo alte frenano la ripresa. Secondo i dati dei Magistrati Contabili l’imposizione è arrivata nel 2014 al 43,5% del Pil, 1,7 punti sopra la media... Leggere il seguito
Il 26 giugno 2015 da Mrinvest
OPINIONI