Venite da me?

Da Pamirilla


Ma, infine, da Roma, sono scappata. Scampata e scappata.
Sarebbe stato un lietissimo ritorno, il viaggio tutto nel sole, nel verde e nella primavera.
Se non fosse che, all’altezza valdichiana, mi prende uno di quei flash…sapete…quando l’intelligenza all’improvviso…..! E dunque penso: dietro nel bagagliaio, nel buco che ho lasciato tra la valigia blu e la borsa gialla non dovevo infilare la planetaria? Perché non ricordo di aver trascinato la planetaria in nessuno dei viaggi su e giù casa-automobile? Insomma, nel buco la planetaria c’è o non c’è????

Aaaaaarrrrrggggghhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

La planetaria risiede tuttora, tronfia e sprezzante della mia dabbenaggine, nel suo solito posto (ormai lontano chilometri). Il buco invece è qui con me, bello grosso, solido come un cazzotto in piena faccia.
Copro il tratto valdichiana-valdarno con le lacrime agli occhi e tremila parolacce strette in bocca e mi sento infelice e nuda. Nuda e vuota come un pittore senza pennelli, un musicista senza strumento. Come un dentista senza trapano, un giocatore di rugby senza conchiglia, una lap-dancer senza reggicalze.
Infelice raggiungo il parcheggio…si quello dei piccioni….tanto peggio di cosi……e svuoto la macchina….porto su anche il “buco”.
Con un rapida doccia mi tolgo di dosso Roma e poi, ecco, mi tuffo nella rutilante vita di paese.
Eh??? Che avete da ridere?! Dico sul serio. Dopo aver fatto il giro dei saluti vedo che alla Filanda fervono i preparativi e le prove. Domenica poi si va in scena con lo spettacolo di musica e teatro. Le sere le passo tutte fuori casa, a cena di qua o di là e se oggi non cuocio finalmente il pollo che giace nel frigo se ne andrà da solo, sbattendo la porta. O così ha minacciato di fare.
Insomma, che credete, la mia vita al paese è intensa!!!
Bene. Perché non venite anche voi?

   Sabato 28 maggio

Vi invito da me. Non mi lascerete ad aspettarvi invano, vero?
Sì, che sto dicendo sul serio.
Prima di lanciarmi completamente nella realizzazione dei progetti folli ed degli eventi che la mia mente fulminata ha partorito mi piacerebbe poter cominciare tra amici e questo è un invito ma anche il mio modo di chiedervi di starmi accanto, di esserci, qui, con me.
Così potreste passare la mattinata nel borgo (che è uno dei borghi più belli d’Italia, mica pizza e fichi), da me troverete di certo dolcetti e tortine e, se mi fate questo regalo, io m’impegno a recuperare la planetaria e cucinare per voi.
A pranzo ce ne andiamo da Enzo, uno dei miei vignaioli preferiti in assoluto. I suoi vini sono eccellenti e ci aprirà la sua cantina. Ci saranno crostini toscani e bruschette, salumi e formaggi della zona ed i prodotti dell’azienda di Enzo, che produce anche un ottimo olio.
Satolli ed alticci potrete smammolarvi negli spazi dell’agriturismo ma se invece siete più impavidi e temerari allora vi porterò con me fin sulla Pieve romanica, la bellissima Pieve che domina la collina qui sopra e che è una delle mie passeggiate preferite.
Non sarebbe bello?
Sì, mi piacerebbe. Mi piacerebbe che foste qui, per una volta, occhi e mani e non solo aleggianti nell’etere.

Ho fatto i salti mortali per riuscire a contenere le spese il più possibile. Ma non cedo sull’alta qualità ed i vini sono sans limit.
La quota a persona è di 30 euro.

Vi chiedo di comunicarmi al più presto adesione e conferma e spargere la voce. Invitate chi vi pare ma soprattutto cercate di esserci.
Io ci sarò.
E vedrete che arriverà pure la planetaria, in qualche modo!


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