Tuttavia la città dei natali di Carlo Gesualdo di Venosa appunto, non sa o non ha ancora pensato a mettere in atto una serie di politiche strategiche finalizzate all'incremento del mercato turistico. Al di là dell'economia agricola legata alla produzione del Vino DOCG Aglianico del Vulture e dell'Olio DOP, pare che segua la Gastronomia e le professioni.
Manca nei venosini forse, e lo dico da venosino, una capacità di autodeterminazione della quale assenza ci si rende consapevoli solo se si guarda la propria città da prospettive nuove ed esterne. Per cui il primo consiglio è di viaggiare di più, ma di tornare.
Infine ecco l'idea nuova: se si pensa a Venosa come ad un set cinematografico andrebbero messe in campo politiche mirate a sostenere tale progetto, come ad esempio riqualificazione urbana, pulizia delle strade, educazione delle famiglie che affacciano sulle vie principali, abbellimento di prospetti, solo per dare qualche idea esteticamente importante. Ci saprebbero poi politiche economiche di sgravio fiscale, convenzioni con le troupe cinematografiche, marketing di settore, corsi di formazione mirati, cultura dell'audiovisivo, ecc. e ancora, eventi che coinvolgano attori o attrici. Credo che recentemente Renzo Arbore sia stato a Venosa per un prestigioso riconoscimento dato dalla Città, ebbene cosa fa o non ha fatto per la città? Se ne sono perse le tracce? Rocco Papaleo, Arisa possono sostenere questa idea?
Insomma un progetto economico lungimirante con un'idea precisa e condivisibile potrebbe certamente fare la differenza, anche per la facilità nella sua comprensione da parte di ogni abitante la città. A voi, cari concittadini, la sfida piace?
Antonio Conte
Spunti dalla libreria:
Informazioni su Redazione
Collabora inviando il tuo testo o le tue foto. I testi e le foto non si restituiscono. La collaborazione è gratuita e volontaria. I testi proposti non vengono pubblicati automaticamente.