Grazie, Presidente. Mai interrogazione urgente, a risposta immediata, è più attuale di questa. Qualcuno mi dirà che sono stato facile profeta nel luglio del 2011, quando stavamo approvando l’assestamento di bilancio, e precisamente l’articolo 20 della legge 17, che è la stessa che prevedeva, Assessore, la razionalizzazione della rete ospedaliera.
Palesavo in quella occasione non tanto la opportunità di procedere all’approvazione di quell’articolo, considerato che avevamo il Piano Sanitario in discussione, e comunque anche a fronte di una preclusione a voler sopprimere quell’articolo 20, chiedevo che la Regione mettesse in campo, insieme con i territori, soprattutto con i territori che avevano sede di ospedale distrettuale e che dal primo gennaio del 2012 avrebbero dovuto non più ricoverare acuti, di mettere in campo una interlocuzione.
Pertanto si interroga l’Assessore per capire un pochettino quali sono stati i passaggi che si sono avuti con il territorio, considerato che quel territorio, soprattutto l’ospedale di Venosa e la comunità di Venosa è in una rivolta complessiva, con una serie di manifestazioni e con ciò che comporta e che vediamo tutti i giorni sistematicamente in televisione e sulla stampa e soprattutto in quella comunità.
Assessore, quali sono le interlocuzioni avute con le comunità interessate, in particolar modo con quella di Venosa; qual è il futuro di quell’ospedale in relazione agli atti che sono stati posti in essere precedenti e susseguenti all’articolo 20 della legge 17 del 2011.
Intervento di Martorano Attilio del 17/01/2012
Presidente, la ringrazio per concedermi qualche minuto in più, ma credo che sia utile alla comprensione dell’Aula, dei Consiglieri, diciamo, sulla dinamica della riorganizzazione.
Vengo ai punti specifici della interrogazione. In merito al primo punto, in cui si chiede quali siano state le interlocuzioni avute con le comunità interessate e in particolar modo con la comunità di Venosa, il sottoscritto, in rappresentanza dell’esecutivo regionale, si è recato a Venosa già il 31 ottobre ultimo scorso per prendere parte ad una seduta del Consiglio Comunale, avente all’ordine del giorno la trattazione delle problematiche inerenti il nosocomio venosino.
Successivamente, il 30 dicembre 2011, il sottoscritto, sempre nell’ambito delle iniziative di riforma della rete sanitaria, è ritornato nella stessa città ed in entrambe le occasioni sono state molteplici le opportunità di confronto e di discussione con i rappresentanti istituzionali e con gli operatori.
Quindi, credo di poter affermare, in questa sede che non sono certo mancati i momenti di confronto.
Inoltre, i vertici aziendali, a seguito di queste interlocuzioni più di tipo istituzionali, nelle persone del Direttore Generale e del Direttore Sanitario e dei Direttori di Dipartimento, hanno incontrato il Sindaco ed i Capigruppo del Consiglio Comunale nelle seguenti date: l’11 novembre 2011 c’è stato un incontro presso la sede del Comune di Venosa tra i vertici aziendali, il Sindaco ed i Capigruppo del Consiglio Comunale ed ancora il 22 dicembre 2011 c’è stato un incontro presso la sede dell’ASP di Venosa tra i vertici aziendali, il Sindaco e l’Assessore Comunale alle politiche della salute; nel corso di questi incontri sono state comunicate le iniziative conseguenti all’applicazione dell’articolo 20 della legge 17, nonché illustrate le funzioni ospedaliere da trasferire presso il PSA di Melfi, le funzioni da mantenere e le nuove funzioni da attivare nell’immediato futuro del presidio venosino.
Aggiungo, per completezza di informazione, che a queste interlocuzioni si sono aggiunte due occasioni di confronto di natura sindacale, tanto con la dirigenza, con i rappresentanti sindacali della dirigenza, il 27 e il 28 dicembre con il comparto.
Questo per quello che riguarda il lavoro di confronto fatto con le organizzazioni, con le istituzioni.
Circa il secondo punto, qual è il futuro dell’ospedale di Venosa in relazione agli atti posti in essere, precedenti e susseguenti all’articolo 20.
Proverò ad illustrare rapidamente com’era configurato l’ospedale di Venosa prima del 31 dicembre e come è configurato oggi.
Nel preriordino noi abbiamo un reparto di medicina con 26 posti letto, un reparto di chirurgia con 16 posti letto, un reparto di otorinolaringoiatria con 4 posti letto, un reparto di oculistica con 4 posti letto di day hospital, 8 posti letto per la pediatria, 10 posti letto per la cardiologia UTIC, 7 posti letto per la dialisi, inoltre un punto territoriale di soccorso H24 con tre medici e sei infermieri e un’ambulanza non medicalizzata.
Il totale dei posti dell’ospedale prima del riordino era di 74.
Successivamente al riordino abbiamo la riconferma della dialisi, la riconferma del punto territoriale di soccorso, che continua ad essere di H24 con medici ed infermieri, così come precedentemente, ma già da oggi è dotato di un’ambulanza medicalizzata, con tre medici che si alternano sui tre turni, che oggi prestano servizio provenendo dall’ospedale di Melfi, ma per i quali è già stato fatto un avviso per poter coprire definitivamente questi posti e quindi rendere definitivo questo assetto organizzativo.
Inoltre, per quello che riguarda il reparto di medicina è stato trasformato in medicina fisica e riabilitativa, codice 56, ad oggi sono attivi 6 posti letto, il 20 gennaio se ne aggiungeranno altri 6, il 15 febbraio se ne aggiungeranno altri 12, per un totale di 24 posti letto.
La lungo degenza e la medicina, più la Laic e stati vegetativi, ha oggi 12 posti letto, a cui se ne aggiungeranno altri 6 dal 25 gennaio e altri 12 dal 10 febbraio, per un totale di 24 posti letto.
Abbiamo, ancora, una RSA, una residenza assistita di 40 posti letto di prossima attivazione, all’interno della quale è previsto un nucleo Alzhaimer.
Inoltre sarà attiva, entro il 30 gennaio di quest’anno, una struttura di cure intermedie per ulteriori 6 posti letto.
Il totale dei posti letto dell’ospedale a regime sarà di 90.
Inoltre, molte attività ambulatoriali che erano già presenti sono tutte, ovviamente, riconfermate, posso rapidamente elencarle: andiamo dall’ambulatorio di urologia, l’ambulatorio di pediatria, alle visite pneumologiche di controllo, spirometria, prova di bronco dinamiche, bronco costrittore, specifico o aspecifico, test di bronco dilatazione farmacologia, ambulatorio di ostetricia con ecografia, pap test, colposcopia, ambulatoria di cardiologia con ecg, test da sforzo, olter e dopler vascolare scompenso cardiaco, l’ambulatorio di medicina dell’invecchiamento, l’ambulatorio di neurologia, l’ambulatorio di reumatologia, l’ambulatorio di psichiatria, di diabetologia con visite anche endocrinologiche, ovviamente l’ambulatorio per quanto riguarda la dialisi, l’endoscopia, la medicina interna ed anche con visite gastroentorologia ed ecografia clinica.
Vorrei sottolineare un dato, che credo ha fatto molto discutere e che riguarda l’oculistica, che rappresentava e rappresenta un punto di eccellenza di questo ospedale, segnalo che alla data odierna, sul registro della sala operatoria del plesso ospedaliero di Venosa sono registrati 139 interventi dal primo di gennaio del 2012; questi hanno riguardato cataratta, vitrectomia ed altri interventi sugli annessi oculari.
Le attività che richiedono un ricovero prolungato per l’attività di oculistica, come per l’attività di otorinolaringoiatria, vengono eseguiti presso il PSA di Melfi.
Quindi per concludere ritengo che l’ospedale di Venosa aumenta la sua dotazione di posti letto così come dalla programmazione vigente si evidenzia un incremento di fabbisogno di posti letto per lungo degenze per attività riabilitative e mantiene invariata la propria attività di presidio ospedaliero e di attività di Medicina del Territorio.
Vorrei segnalare per ultimo e concludo che nell’ambito del punto territorio di soccorso, H24, in aggiunta alle attività che venivano svolte prima oggi noi possiamo contare anche su un supporto cardiologico ed anastesiologico h12 più altre 12 ore di reperibilità.
Questo a tutela delle preoccupazione ed anche delle vicende che hanno riguardato quell’ospedale che naturalmente aveva in sé una forte contraddizione di sistema, cioè la presenza di un UTIC in quell’ospedale e la rianimazione presso l’Ospedale di Melfi cosa che già nel ’97 il Ministero della Salute ci segnalava come criticità da risolvere. Grazie, Presidente.
Intervento di Mollica Francesco del 17/01/2012
Assessore, lei mi stupisce un po’. Sostanzialmente io le riconfermo la contrarietà che avevo e che ho rispetto all’applicazione sic et sempliciter senza l’approvazione del piano sanitario regionale dell’articolo 20 della legge 17 e senza la concertazione che devo prendere atto, qualcuno sta mistificando la realtà. Qualcuno mistifica la realtà perché sei incontri anche se divisi per casistica tra quelle sindacali e quelle avute sotto l’aspetto ufficiale, attraverso la stampa, ma attraverso quello che si dice, anche attraverso comizi a folle, arringate su quel territorio viene detto esattamente il contrario, dicendo che non c’è stato alcun incontro e che addirittura sbagliando prima con autorevolezza, le dicevano che lei aveva fatto questa cosa, poi hanno corretto con Autorità questa questione.
Noi, Assessore, non possiamo lasciare lo spazio a mestatori, a capi popolo, che in maniera sguaiata e scomposta stanno fomentando quelle popolazioni.
Noi dobbiamo riprendere immediatamente una concertazione riportandola così come dico stamattina sulla stampa attraverso un comitato fatto ieri nell’alveo giusto. Le cose che lei dice, e che sono riportate, la pregherei di volermi fornire quella risposta con tutti quei dati che lei ha messo in campo, deve essere riportato prima di tutto con una concertazione con l’Amministrazione ed anche con le forze politiche, alla quale le chiedo immediatamente non solo di poter essere invitato, in quanto rappresentante di quell’area, io mi sento rappresentante di quell’area a differenza di quello che in questi giorni si è potuto dire su quelle piazze, ma come credo che tutti quelli che hanno partecipato vorrebbero trovare una soluzione corretta e che non sia solo dovuta a populismo sfrenato e che anche qualche tentativo c’è stato da parte di qualcuno.
Io mi cimenterò, Assessore, non ne capisco molto di Sanità, però vorrei poter svolgere questo ruolo a favore delle comunità, ma a supporto anche del Consiglio Regionale con qualche proposta che è inserita nell’alveo delle leggi. Io non sono uno di quelli che chiede l’impossibile, perché se dovessi andare dietro a qualche dichiarazione, così come ho detto dovrebbe essere richiusa Melfi e riaperta Venosa, perché se Venosa funzionava più di quello che funzionava a Melfi era giusto che funzionasse Venosa, Venosa aperto e Melfi chiuso. Nell’ambito delle norme io le proporrò qualche proposta che vorrei venisse accettata, non solo, ma valutata, e se è giusta accettata, così come le chiedo a nome dell’intero Consiglio Regionale, c’è stata fatta una richiesta, quella di fare un Consiglio Regionale lì, invece le chiedo che dopo questa concertazione ed anche la verifica nelle maniere dovute come si spiega alla gente di cosa dovrà diventare l’ospedale di Venosa di tenere un incontro pubblico dove noi non ci possiamo sottrarre, Assessore, però dopo tutti questi passaggi, partendo ovviamente dalla ripresa e la pregherei anche di renderla pubblica in maniera tale che qualcuno non la possa nascondere le interlocuzioni insieme con l’Amministrazione Comunale di Venosa.