Vent’anni dopo- Sarajevo

Creato il 25 giugno 2012 da Girandoliere

Sono sensazioni strane quelle che provo in questa citta’, capitale della bosnia-erzegovina, cosi’ tristemente famosa per l’assedio piu’ lungo della storia europea moderna.

Ottimi gli spunti che trova la mia macchina fotografica, disseminati un po’ ovunque in centro e nei quartieri circostanti( Kontuk e grbavica su tutti).Anche se sento mi manca un qualcosa che non riesco a raggiungere, complici il sole rovente e l’afa asfissiante.

E si comincia dalmercato di Baščaršija, antico nodo commerciale giudaico-turco che fece le fortune mercantili di questa citta’, traformato nella caricatu di se stesso, dandomi la sensazione di un suk per lonely planet.

Con l’amaro in bocca cerco rifugio nei parchi della ulica marsala tita, trovando ombra e saravajesi veri che giocano a scacchi, bambini urlanti, madri rincorrenti e ragazzini hiphoppettari…

Mi muovo sulla riva destra della Mijanka a cercare conforto nei quartieri di kontuk e grbavica, li’ dove trovo ruderi buoni per la forocamera e case ristrutturate della borghesial locale.

Sono sincero: nemmeno per un minuto ho perso la testa per questa citta’ di cui, mia colpa, non ho capito il fascino. Di un cosa pero’ sono convinto: la sua anima giocosa, multiculturale e festaiosa e’ arrivata fino a me contagiandomi. Citta’ tremendamente attaccata ai suoi ritmi metropolitani variopinti, balcanici,europei e orientali…


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