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Creato il 21 marzo 2013 da Batsalegio @batsalegio

Oggi 21 Marzo, alle ore 09.30 Beppe Grillo insieme ai capi gruppo di Camera e Senato sono saliti al Quirinale, sede del Capo dello Stato, per le consultazioni. Atto formale, ma ora come ora quanto meno fondamentale, per far decidere al Presidente a chi affidare il compito di formare il Governo.

Siamo alle battute decisive, è il giorno che attendavamo un pò tutti, interessati e non, dal 24 Febbraio, giorno dopo le elezioni.

In questo Blog abbiamo spesso duramente criticato le scelte dei Grillini e di Grillo, però riflettiamo un pò su una cosa.

Grazie alla forte spinta rinnovatrice, e diciamolo anti-casta, un pò tutti i partiti ma in particolar modo quelli di centro sinistra hanno dato una svolta di cambiamento. E così sono rimasti fuori gente come Veltroni, Rutelli e D’Alema, il voto ha lasciato fuori i vari Di Pietro , Crosetto e Fini.

La spinta rinnovatrice ha toccato anche le elezioni di figure istituzionali quali i presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.

Il Pd prima delle elezioni, e quindi sicuro di vincere, aveva già deciso di affidare le due cariche a due vecchi della politica quali, il perdente Franceschini e la ormai decaduta, vedi caso Ikea, Finocchiaro.

Ed invece, un pò la rincorsa ai Grillini, un pò la spinta a sinistra sia di Bersani che di Vendola la spuntano Laura Boldrini, una figura da ammirare, che io vedrei bene anche in future ottiche di leadership, e Grasso ex procuratore nazionale antimafia.

Pertanto, in attesa che si faccia un governo, se all’ascesa in politica dei cittadini a cinque stelle doveva spingere i partiti a rinnovarsi e al centro sinistra a fare qualcosa di sinistra ci sono riusciti in pieno.

Difatti il parlamento formatosi porta con se diversi record. Innanzitutto ci sono 567 neo-eletti su un totale di 945 parlamentari, pertanto il 60% dei parlamentari eletti non ha mai varcato la soglia di Montecitorio e Palazzo Madama, senza dubbio il Parlamento più giovane e con il maggior numero di donne della storia. Più giovane anche nel confronto con i parlamenti europei – Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna – e anche con quello Usa (età media 50 anni).

Il confronto con la legislatura 2008

L’età media di deputati e senatori, infatti, è 48 anni, 34 sono gli under 30, il 31% del totale sono donne. Secondo uno studio di Coldiretti i deputati avranno un’età media di 45 anni, i senatori di 53 anni. Nella scorsa legislatura i deputati avevano in media 9 anni di più e i senatori 4. Sale, poi, in media di dieci punti percentuali, la rappresentanza femminile: nella legislatura alle spalle era del 21% alla Camera e del 19% al Senato, adesso sarà rispettivamente del 32% e del 30%.

I grillini i più giovani, i Pdellini i più vecchi
Il gruppo parlamentare con l’età media più bassa è di gran lunga il Movimento 5 Stelle, con 37 anni (33 alla Camera e 46 al Senato), davanti a Lega Nord con 45 anni (42 alla Camera e 48 al Senato), al Partito Democratico (Pd) con 49 (47 alla Camera e 54 al Senato), a Sinistra ecologia e libertà (Sel) con 47 anni (46 alla Camera e 50 al Senato), al raggruppamento Lista Monti-Udc- Fli con 55 anni (55 anni alla Camera e 56 anni al Senato) e al Popolo della Libertà (Pdl) con 54 anni (50 alla Camera e 57 al Senato).

Il Pd è il partito più rosa

Tra i maggiori partiti maggiori il più alto numero di donne si trova nelle liste del Pd, con il 41 per cento, che precede Movimento Cinque Stelle al 38 per cento, Pdl e Lista Monti-Udc entrambi al 22 per cento, Sel al 20 per cento, Lega Nord al 14 per cento, e Pdl, con il 25,8 per cento.

Il più giovane e il più anziano
La palma del più giovane eletto spetta a Enzo Lattuca, 25enne eletto nelle file del PD di Cesena nato il 9 Febbraio 1988 che batte di pochi giorni la “cittadina” Marta Grande anch’essa 25enne di Civitavecchia, mentre il più anziano è Sergio Zavoli, 89 anni, presidente uscente della commissione di Vigilanza Rai, eletto nelle liste del Pd al Senato in Campania.

Le professioni dei parlamentari
Per quanto riguarda le professioni del nuovo Parlamento è ben rappresentata la pattuglia dei libero professionisti, avvocati e medici in testa, ma anche degli impiegati.

Il Movimento cinque stelle, primo partito alla Camera che ha l’88% di esponenti laureati, ha al proprio interno la maggioranza, circa il 35% di impiegati seguiti da avvocati e insegnanti. Ma ci sono anche casalinghe e otto disoccupati. [cit. Formiche.net]



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