Ventennale di “Bambini di Guerra” (2° parte)

Creato il 04 marzo 2014 da Patuasia

Durante l’allestimento della mostra “Bambini di Guerra” al Campidoglio di Washington DC.

…azzerai quelli dei due consulenti che avrebbero dovuto fare le ricerche e organizzare la mostra. Li avevo ingaggiati perché non mi ritenevo all’altezza di un simile compito, non avendolo mai fatto prima. Chiesi al grafico, Arnaldo Tranti, di offrirsi volontario. Lo chiesi anche ai traduttori e a tutte le persone che ruotavano intorno all’organizzazione. Avremmo lavorato gratis. I costi rimasero  quelli dovuti alle diverse agenzie per il diritto di esposizione e riproduzione delle fotografie, la stampa del catalogo e del materiale pubblicitario. Scesero a 59 milioni di lire (30.000 euro circa). La mostra a questo punto, non trovò altri ostacoli. A parte le lettere di associazioni come “Le donne in nero” per citarne una, che si smarcarono dall’iniziativa, seppur culturalmente rilevante, e alcuni giornali locali, come il Monitore valdostano particolamente polemico, ma anche Informazione che esprimeva l’anima più bigotta della sinistra. (E’ buffo che due anni dopo, nel settembre del 1996, solo Forza Italia polemizzò sui costi versati dal Comune, 67 milioni, per finanziare una mostra sulla Juventus. Nessuno dei miei detrattori, fra cui il più acceso Davide Pelanda, si fece sentire per gridare allo scandalo.). Ora toccava a me, priva di esperienza, creare un prodotto culturale di alto valore culturale e civile. la scommessa era latissima, ma io non potevo permettermi un flop. (continua…)


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