Ogni tanto mi incuriosisco riguardo al modus operando di alcuni scrittori che seguo con vibrante partecipazione (cit.)
Come scrivono? Dove lo fanno? Hanno dei rituali speciali, delle manie, dei tic, mentre digitano sulle tastiere dei loro PC? Lo fanno in compagnia, da soli, o è indifferente?
Oppure, ancora: scrivono a mano la “brutta” e poi passano a dattilografare tutto a computer? Scrivono direttamente la “bella”?
Ascoltano musica, mentre creano? Guardano la TV? Bevono? Sgranocchiano qualcosa?
E ancora: in quali storie si immedesimano di più? Quale scrivono più fluidamente, e quali costano loro maggiore fatica?
No: non è assolutamente necessario conoscere dei dettagli del genere, ma non credo di essere l’unico che subisce tale tipo di curiosità. Anche perché il Diavolo si nasconde nei dettagli, come è noto.
Giusto per stare in tema, ecco dunque il mio post di oggi:
Venti cose di me, mentre scrivo
- Il 95% di quanto scrivo viene battuto direttamente al computer, sul mio portatile HP Pavilion.
- Il rimanente 5% lo scrivo dapprima su agendine di varia natura, disseminate nella mia stanze e nelle tasche dei miei giubbini.
- Prendo pochissimi appunti strutturali. Di solito passo direttamente alla prima stesura. Può darsi che note e appunti nascono proprio da quella bozza.
- Non è raro che la prima stesura venga successivamente scartata per oltre il 50% del suo insieme.
- Ho sempre un’iniziale difficoltà nel saltare di genere in genere (dall’horror allo steampunk etc etc). Spesso mi occorre qualche giorno di decompressione.
- Mentre scrivo posso indifferentemente stare in silenzio, ascoltare la TV in sottofondo, oppure un po’ di musica su Youtube. L’unico brusio che mi infastidisce davvero è quello di una persona che mi parla dal vivo.
- Non riesco a scrivere se ho una persona alle mie spalle.
- Spesso e volentieri scrivo mentre sono collegato a Internet.
- La mia più grande fonte di distrazione in fase di scrittura è Facebook. Seguito a stretto giro dal controllo della posta su Gmail.
- Mi sono imposto di scrivere almeno 500 parole al giorno (compresi i post per questo blog). Natale e feste comprese. Finora ci sono sempre riuscito.
- Il giorno in cui ho scritto più parole in assoluto ho toccato quota 4500.
- Ho almeno una mezza dozzina di romanzi incompiuti, fermi a oltre il 90% della loro prima stesura.
- Quando scrivo ho spesso sete, ma assai più raramente ho fame.
- Quando scrivo tengo lontano da me il cellulare, che trovo dannoso per la concentrazione come poche altre cose al mondo.
- Se ho un appuntamento, una qualunque uscita da fare o cose del genere, la mia concentrazione in fase di scrittura ne risente parecchio.
- Il racconto che mi sono divertito di più a scrivere (forse) è Milano Doppelganger.
- Il racconto che mi ha complicato più la vita, come sudore e fatica, è (sicuramente) Xolotl.
- Tra horror, fantascienza, ucronia, steampunk (etc etc) il genere che scrivo con più immediatezza è sicuramente il primo (horror urbano, nello specifico).
- Una cosa che mi diverte molto fare, è preparare i post coi “making of” dei miei vari ebook.
- Il personaggio, tra i tanti creati, a cui sono più affezionato è Sibir. Che forse è uno di quelli meno conosciuti dai miei lettori. Bizzarro, no?
Se ora volete favorire le vostre curiosità, che siano 2, 5, 20 o 300, sarò altrettanto curioso di scoprirle. Perché in sostanza lo scrittore è un tizio che non si fa mai i cazzi suoi.
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(A.G. – Follow me on Twitter)