Nel 1991, quando iniziò la guerra del Golfo, avevo tredici anni, ce ne parlarono a scuola, vedevo i telegiornali, mi ricordo che per una notte intera non riuscii a dormire, ero così preoccupata, all'epoca la stavo studiando sui libri la guerra, credevo fosse acqua passata ormai.Qualche anno è passato, ma oggi la sensazione è più o meno la stessa, nel frattempo ci sono stati eventi estremamente gravi e altrettanto preoccupanti, ma stavolta è diverso, io sono diversa non sono sola ci sono le mie bimbe.Loro sono troppo piccole per capire o sospettare quello che sta accadendo e per fortuna, per ora, non ho il problema di doverglielo spiegare.Ma seppure fosse cosa dovremmo spiegare ai nostri figli?Che la guerra è sbagliata, che porta solo dolore e distruzione, questo è indubbio, a suo tempo lo hanno insegnato anche a me e ai miei coetanei e a quelli prima di me, ma non mi sembra sia servito a molto.
Allora credo che ai nostri figli dovremmo anche dire che nessuna guerra nasce per caso o in pochi giorni, che ci sono azioni e modi di fare che prima o poi portano alla guerra e che se evitati possono risparmiarla, che non esistono buoni né cattivi, che se nella vita si adottasse la coerenza ci si risparmierebbero molte rogne, che il denaro non è il solo Dio, che la libertà è un valore che va difeso sempre.
Forse questo ci darebbe, a noi ma soprattutto a loro, i nostri figli, qualche speranza in più!