Pubblicato il 5 novembre 2012 con Nessun Commento
Il passato di Gemma, che vive a Roma insieme al figlio Pietro, torna prepotente nella sua vita quando la donna riceve una telefonata dal vecchio amico Gojko, un poeta bosniaco che la invita ad andare a Sarajevo con il pretesto di assistere a una mostra in memoria delle vittime della guerra, che include alcune fotografie di Diego, padre di Pietro e amore della vita di Gemma.
Gemma, insieme al figlio, sale su aereo con destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente. Ad attenderli all’aeroporto Gojko, amico fraterno e amore mancato che, al tempo delle Olimpiadi invernali del 1984, spinse Gemma verso Diego. La storia di questo amore è la storia di ciò che Gemma lasciò quando abbandonò Sarajevo 19 anni prima: il marito Diego, che non avrebbe mai più rivisto, l’amico Gojko, la ribelle ragazza musulmana Aska e la piccola Sebina. Allora l’intenso amore tra Diego e Gemma non fu sufficiente a colmare l’impossibilità della donna di concepire figli; nella città dilaniata dalla guerra i due trovarono una possibilità surrogato, Aska. Gemma spinse Diego tra le sue braccia per poi essere sopraffatta dal senso di colpa e dalla gelosia. La verità che attende Gemma a Sarajevo la costringerà ad affrontare la profondità della perdita di Diego ed il vero orrore della guerra. Il ritorno in Bosnia assumerà per la donna i connotati di una rinascita e aiuterà Gemma ad instaurare un rapporto vero con Pietro, facendo fronte alla dolorosa perdita del padre e abbracciando il loro destino.
Tratto dall’omonimo romanzo, “Venuto al mondo” è la terza collaborazione tra la scrittrice Margaret Mazzantini e l’attore, regista e marito Sergio Castellitto. La pellicola è una co-produzione italo-spagnola con un budget importante, star internazionali come Penelope Cruz e Emile Hirsch, location balcaniche e varie scene di guerra. “Venuto al mondo” è una storia creata dall’immaginazione di una scrittrice ed elaborato come sceneggiatura per film. In un contesto in cui i personaggi, i conflitti tra loro, le pulsioni, le frustrazioni e i desideri sono inventati, il racconto è fortemente realistico perché vera è stata la guerra nella ex-Jugoslavia, vero l’assedio di Sarajevo, veri gli stupri e la memoria che ancora oggi si legge negli occhi di chi ha vissuto quegli anni. Il viaggio della protagonista nell’inferno della sua maternità mancata e dentro l’orrore della guerra è un viaggio alla ricerca della risposta che più conta: perché tutta questa violenza?
“Venuto al mondo” è un lungo viaggio verso un tema universale: la maternità e la paternità.
Venuto al mondo vi da appuntamento al cinema a partire dall’8 novembre.
di Alessandro Burgio