I Monologhi di Sana – Rubrica
Forse bisogna…
Forse…
Forse…
Cercando di capire questi pezzi discordanti di anima che si ricompongono
in frammenti di specchio.
Brucio i ricordi.
Dò fuoco alla mia ultima umanità.
Perdo anche l’ultimo pezzo di me.
E ora non c’è che caos
e rovina.
Ma non c’è dolore
in questo nulla primordiale.
Vorrei cercare un accordo
oltre l’apparenza e la paura;
ma mi dico che forse non ce ne sono affatto.
Forse, non c’è nulla da cercare oltre la luce;
solo vivere
di luce di luna.
Sono la Dea o il sacrificio?
Entrambi,
nel calderone di Ceridwen.
Un attimo di assoluta dissoluzione.
Polverizzo qualsiasi cosa
oltre la coscienza di me.
Vorrei urlare di terrore e chiederti aiuto,
implorarti di salvarmi.
Ma sei distante
come il fuoco
che manca
in questa notte gelida
di solitudine e distruzione.
Non provo nessuna paura.
Non mi importa più di nulla,
nemmeno di me
o del tuo cuore che canta
nenie ammaliatrici.
Niente, non esiste più nulla.
Devo perdere.
Perdere tutto.
Perdere me
Te
I ricordi
I sogni
La vita.
Perdere tutto.
Rinunciare.
Lasciar andare.
Smettere di trattenere.
Smettere di aggrapparmi.
Stanotte io muoio
uccisa dalle mie stesse parole,
dalle tue mani
di neve.
Lasciami andare.
Feriscimi ancora
così che possa morire,
morire e dimenticare.
Nessuno saprà del sacrificio cruento
alla dea della luna e della caccia.
Nessuno saprà del pianto.
È chiuso a chiave in un luogo che non è.
Nessuno, nemmeno tu,
mai
saprà della ragazzina morta stanotte.
Dei suoi sogni di nebbia
persi per sempre nel gelo del nulla.
Abbandonarsi al gelo della morte
è…
è…
è…
dolce
e non fa così paura come credevo.
Muoio,
cado,
e ritrovo me stessa nel centro del caos;
sono sempre stata qui
con le mie mille facce:
la donna, la figlia, la bestia.
È tutto come dovrebbe essere,
come solo può essere.
E comprendo,
non si poteva salvare.
Quel rottame, quel residuo
di vita e umano.
Per rinascere dovevo morire
ma serviva un cuore più spietato del mio
per soffocare quegli occhi
pieni d’amore e di sogni.
Uccidimi ancora, ti prego,
con la cattiveria e la violenza
della bestia
che ti porti dentro.
Immolami,
su questo altare di notte
e niente.
Sorge il sole e io ho
occhi puliti e
un’anima appena nata.