Verdena: concerto Borderline (Londra 02.10.11)

Creato il 04 ottobre 2011 da Figurehead @figureheadblog

I Verdena si confermano uno dei migliori gruppi italiani, e lo fanno in una delle piú piccole venues di Londra. Come qualche arci di provincia 10 anni fa.

Concerti come questo mi riconciliano con l’universo. Il Borderline é un posto piccolo e accogliente, e sembra di essere a casa un po’ perché tutti parlano italiano un po’ perché stiamo per vedere i Verdena. Io e Takeshi ci sentiamo come se gli ultimi 10 anni non fossero successi e fossimo ancora al Bloom.

Nella confusione generale arrivano i Lilies on Mars, un bel trio che ci mette solo un pezzo a rompere il ghiaccio e ci intrattiene con 30 minuti di energia e musica ben suonata. Meritano decisamente attenzione, suonano tra l’altro il 13 Ottobre al 93ft East.

Arrivano i Verdena, dimessi e tranquilli come sempre, non salutano nessuno e attaccano subito con Sorriso in Spiaggia. Due pezzi piú in lá ed é subito la straripante Rossella All Over a colpirci a tradimento. Un pezzo un po’ strano, sicuramente non il mio preferito peró, a giudicare dalla naturalezza con cui eseguono i fraseggi, sembra che sia il linguaggio del nuovo mondo Verdena. Al quarto pezzo, Starless, Alberto passa dalle tastiere alla chitarra e non c’é piú modo di fermarli: la compattezza del suono e la fluiditá della musica, le modifiche alle canzoni che quasi non si notano sono sbalorditivi. Ma ci lasciano a bocca aperta quando, Roberta alle tastiere e Alberto al basso, suonano Badea Blues. Un pezzo maestoso, e tutti cantano a squarciagola e le parole come se avessero un senso.

E non finisce qui perché subito infilano una tiratissima Nuova Luce, seguendo l’ordine sul disco. La cosa diversa dal disco é il finale della canzone che, onestamente non ho capito ma é stato qualcosa di incredibile e spero qualcuno l’abbia registrato.

La gente ormai é impazzita, tutti si agitano e i capelli ondeggiano tra le strette pareti del Borderline,

non c’é presente che non sia trascinato dal concerto anche perché a piú di 4 metri dal palco non si poteva stare. Ottima scelta di location direi. Intanto Luca si conferma un batterista sublime, mai un colpo fuori posto, una precisione ed un’espressivitá che le canzoni si capirebbero anche se suonasse solo lui.

Con Castelli per Aria la chitarra acustica guadagna il fronte del palco e il pubblico si prende un po’ di tregua, per quanto l’intensitá emotica, tra Razzi Arpia Inferno e Fiamme, e Scegli Me, non si abbassa nemmeno di una tacca.

Ritornano quindi le distorsioni, come schiaffi in faccia con Don Calisto, non sei piú qui sei piú lontano, e buona parte degli spettatori si rassegna ad un lunedí afono. E’ solo lunedí, e non solo nella sua mente.

Sul finale c’é un po’ di casino con Luca che ribalta un’asta di piatti e qualche altro pezzo. L’atmosfera sembra tesa ma i Verdena tornano sul palco per il bis come previsto. Cosa ci faranno? Il classico Muori Delay? O una nostalgica Valvonauta? Né una né l’altra: iniziano con Lei disse (un mondo del tutto differente) e seguono con il Gulliver prima di uscire di scena con tanto di dito medio fra i fratelli Ferrari. Tocca a Roberta il compito di educatamente ringraziare il pubblico e non si capisce se c’é qualche attrito in famiglia o semplicemente un finale di concerto come tanti altri. D’altra parte si parla di grunge, non c’é tempo per le buone maniere.

Scaletta:
sorriso in spiaggia
miglioramento
rossella all over
starless
il caos strisciante
badea blueas
nuova luce
lui gareggia
caños
logorrea
castelli per aria
angie
razzi arpia inferno e fiamme
scegli me
é solo lunedí
don calisto
loniterp

lei disse (un mondo del tutto differente)
il gulliver


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